FIRENZE – Solidarietà a tutti i giornalisti e agli operatori dei media che, per l’esercizio della loro professione, sono finiti in carcere o stanno subendo minacce e intimidazioni. In Turchia come in tutto il mondo. È questo il messaggio lanciato questa mattina da Palazzo Strozzi Sacrati, in occasione dell’incontro tra una delegazione dell’Associazione Stampa Toscana e Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana, con delega anche alla promozione dei diritti umani.
L’incontro – avvenuto su proposta del sindacato unitario dei giornalisti – è avvenuto nel giorno in cui la Federazione nazionale della stampa italiana ha dato appuntamento a Roma per un sit-in di protesta contro il governo della Turchia, paese nelle cui carceri attualmente ci sono ben 150 giornalisti, e in vista della giornata del 3 maggio, dedicata, in tutto il mondo, alla libertà di stampa. A guidare la delegazione dell’Associazione Stampa Toscana è stato il presidente, Sandro Bennucci, accompagnato dalla la vicepresidente, Paola Fichera, e dalla segretaria, Lucia Aterini.
“Le istituzioni toscane – ha sottolineato la vicepresidente Barni – non possono che essere al fianco dei giornalisti italiani e di tutto il mondo nella loro mobilitazione per i loro colleghi turchi così come di chiunque e per qualunque motivo abbia perso la sua libertà per motivi legati alla libertà di opinione e di manifestazione del pensiero. Non è e non può essere solo una battaglia dei giornalisti e non è una battaglia che riguarda solo paesi lontani. Il diritto alla verità va difeso ovunque e solo una informazione libera e indipendente ce lo può garantire, soprattutto in tempi in cui, tristemente, dilagano post-verità e fake news. Dalla Toscana, regione che storicamente è stata protagonista nelle battaglie per i diritti umani, parte un forte appello per la liberazione di tutti i giornalisti e i perseguitati per il loro impegno di verità “.
“Un impegno – ha sottolineato Bennucci, a nome dell’Ast ma portando anche il saluto del segretario Fnsi Raffaele Lorusso – che non può non guardare con attenzione anche a tutto ciò che accade in Italia, paese che, pur in una realtà completamente diversa dalla Turchia, si attesta sempre a un desolante cinquantaduesimo posto nelle graduatorie mondiali sulla libertà di stampa. Alle istituzioni chiediamo un impegno concreto contro le querele temerarie, in una situazione in cui la querela è spesso utilizzata come arma di pressione contro il diritto di cronaca e i giornalisti meno tutelati. Allo stesso modo chiediamo che siano pienamente applicate le normative per un’amministrazione trasparente e per il libero accesso all’informazione”.
Fonte: Regione Toscana