Salutiamo con favore la prossima apertura del Museo dell’oro, o meglio del palazzo dei tesori di Arezzo quale diventerà il palazzo di Fraternita.
È la concretizzazione di un preciso progetto lanciato e voluto dalla precedente amministrazione, che ha lavorato per questo con la Regione, la Camera di Commercio, la Consulta orafa. Destinare il palazzo di Fraternita alle eccellenze della città , oro, musica, esposizioni d’arte, è il motivo per cui è stato ottenuto il finanziamento del Piuss ed è stato possibile, per la precedente amministrazione insieme alla Fraternita dei Laici guidata da Liletta Fornasari, restaurare anche il palazzo di Fraternita stesso.
Riteniamo che il progetto che prende corpo è un primo passo. Infatti non si prevedeva solo di ospitare la collezione Oro d’Autore di proprietà di Arezzo Fiere e Congressi e di realizzare con le varie tecnologie multimediali un percorso sulla storia secolare di Arezzo legata all’oro, ma anche l’apertura di alcuni laboratori espositivi nella vicina via Bicchieraia. La nuova amministrazione ha faticato a sposare questo progetto, ma le pressioni della Regione, visto il vincolo dei finanziamenti Piuss, hanno spinto a questo risultato.
A nostro giudizio ci sono le condizioni, se si lavora a un progetto coordinato e integrato, a un percorso turistico che faccia perno sulla Fortezza e il palazzo di Fraternita, per promuovere le eccellenze del territorio e le identità di Arezzo nei vari campi in chiave turistica, economica e culturale: oro, antiquariato, musica, arte, tradizioni culturali, folclore, moda.
Per questo la Giunta deve operare in modo diverso da quanto fatto fino a oggi: occorre un’apertura alla città e alle proposte che vengono dal territorio, promuovere la collaborazione tra le istituzioni. Terreni sui quali registriamo ancora delle lacune come evidenzia la mancata valorizzazione della Fortezza.
Fonte: Comune di Arezzo