Trieste, 3 maggio – 18 cinghiali abbattuti nella seconda metà del 2016 e 4 dall’inizio del 2017. Sono i dati, riferiti al Collio e al Carso goriziano, forniti oggi dall’assessore regionale alla Caccia, Paolo Panontin, che in Aula ha risposto all’interrogazione del consigliere Igor Gabrovec (Slovenska skupnost) sugli strumenti messi in campo dall’Amministrazione regionale per affrontare l’eccessiva proliferazione della fauna selvatica. A giugno dello scorso anno, infatti, le competenze riguardanti la gestione venatoria sono passate dalle Province alla Regione.
“Nel periodo dal 1° giugno 2016 al 31 dicembre 2016 – ha ricordato Panontin – le attività della Struttura per la vigilanza faunistico venatoria di Gorizia, istituita provvisoriamente presso l’Ispettorato forestale di Trieste e Gorizia, sono proseguite regolarmente e, con riferimento ai cinghiali, il personale alla stessa assegnato ha effettuato 86 uscite e abbattuto 18 esemplari”.
Nel 2017, invece, la Struttura è stata soppressa, a seguito della riorganizzazione amministrativa attualmente in atto. “Questo – ha aggiunto l’assessore – non ha impedito una regolare continuazione del servizio, fatto salvo un periodo di una decina di giorni, dal 15 al 24 di marzo, nelle more dell’emanazione di un nuovo provvedimento di deroga. Al momento sono stati effettuati 10 servizi ed abbattuti 4 esemplari”.
Quantità che rispetto al passato appaiono contenute; eppure, come ha precisato Panontin, l’abbassamento dei numeri “non deriva da una minore attività , ma dal fatto che i lunghi mesi di siccità hanno rallentato l’attività degli animali e la possibilità di individuarli per abbatterli”. Inoltre, ha sottolineato l’assessore, rispetto alla gestione delle Province è stato incrementato il numero di conduttori di fondi autorizzati ad esercitare l’abbattimento in deroga.
“Al momento – ha quindi concluso – l’unica criticità che può essere rilevata deriva dal fatto che non è stata ancora conclusa l’armonizzazione dei vari regolamenti che ogni Provincia aveva emanato con riferimento alla gestione delle armi lunghe e questo, peer quanto riguarda la provincia di Gorizia, ha per il momento impedito di utilizzare al massimo le potenzialità offerte dalla nuova organizzazione, criticità che però verrà superata in tempi brevi in quanto la bozza del nuovo regolamento è già stata predisposta”. ARC/PV/ppd
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia