Abbazia di Rosazzo, 4 mag – Il sistema economico del Friuli
Venezia Giulia è in grado di continuare ad avere un ruolo sullo
scenario internazionale, anche alla luce delle macro strategie e
degli scenari che si stanno delineando a livello globale.
È quanto emerso dalla tavola rotonda ‘La via della seta’,
organizzata all’Abbazia di Rosazzo nell’ambito dell’Assemblea
pubblica del gruppo giovani imprenditori Confindustria Friuli
Venezia Giulia, alla quale ha preso parte il vicepresidente della
Regione, Sergio Bolzonello, assieme al presidente del Consiglio
regionale, Franco Iacop.
Al centro del dibattito – che ha avuto per protagonisti il
direttore generale per la mondializzazione e le questioni globali
del Ministero degli affari esteri, Massimo Gaiani, e il
presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico
orientale, Zeno D’Agostino, oltre al vicepresidente Bolzonello –
‘l’infrastrutturazione del porto di Trieste alla luce dei nuovi
sviluppi della politica economica e commerciale della Cina’.
Potenza, la seconda a livello economico nel mondo, che mira a
estendere la propria influenza, ed è già presente in Europa e nel
Mediterraneo.
Una riflessione su tale argomento, come ha evidenziato
Bolzonello, non poteva prescindere da un ragionamento complessivo
sull’intero sistema economico e trasportistico, intermodale e
infrastrutturale del Friuli Venezia Giulia.
L’evento di Confindustria, che si è sviluppato partendo da una
riflessione sul progetto di una rete di trasporti e di scambi
ideata dalla Cina (una sorta di nuova ‘via della seta’), che
coinvolgerebbe decine di Paesi e mira anche a risollevare alcune
aree depresse del territorio cinese, ha consentito, in
particolare a Zeno D’Agostino, di sfatare le preoccupazioni
connesse alla recente acquisizione del porto del Pireo, in
Grecia, da parte di un gruppo cinese.
Acquisizione che rientrerebbe nel disegno strategico del grande
Paese asiatico di riallacciare e consolidare i rapporti di
interscambio e i traffici con l’occidente, tramite un percorso
sviluppato innanzitutto via mare, e che proseguirebbe, ove
possibile, anche via terra, dall’Oriente all’Atlantico.
Percorso lungo il quale il Mediterraneo riacquisterebbe un ruolo
centrale, e dal quale l’Adriatico rimarrebbe tagliato fuori.
D’Agostino ha infatti avuto modo di ricordare che in una recente
missione economica in Cina, alla quale erano rappresentati i
porti italiani di Trieste e di Genova, ha potuto evidenziare agli
interlocutori cinesi come l’investimento da loro effettuato sul
porto del Pireo sia strategicamente sbagliato.
Perché presuppone che da tale struttura, situata in Grecia, le
merci possano raggiungere il cuore e il Nord dell’Europa
attraverso i Balcani. Area che è caratterizzata da notevoli
criticità e a rischio di instabilità .
Secondo D’Agostino – il quale ha risposto alle sollecitazioni
del moderatore, il giornalista Alfonso Di Leva, responsabile
dell’Ansa di Trieste, per esempio in merito all’avvenuta
capitalizzazione da parte della Cina di aziende europee, alcune
strategiche, per un valore di 126 miliardi di euro – occorre che
il sistema Italia sappia rispondere con orgoglio alla sempre più
consistente presenza del Paese asiatico nelle borse europee, o
all’acquisizione del 9,9 per cento della Banca tedesca.
E possa rappresentare al meglio le proprie carature, che l’hanno
sempre contraddistinto e qualificato. Delle quali dispone
tutt’ora, e che gli consentiranno di vincere le sfide della
globalizzazione.
Sfide, che debbono scaturire, ha precisato il vicepresidente
Bolzonello, dalla capacità di assicurare competitività all’intero
sistema Friuli Venezia Giulia, partendo dalle esperienze giÃ
maturate con il regime di porto franco, per estenderne i benefici
all’intero territorio, e poterlo mettere a disposizione degli
investitori.
Una partita, questa, ha aggiunto, che la nostra regione potrÃ
vincere se continuerà lungo il cammino intrapreso, sostenendo
l’innovazione, la ricerca, gli investimenti, la logistica; e ha
citato a tal proposito l’avvio dei lavori per la terza corsia
dell’autostrada A4 come uno degli elementi cardine per lo
sviluppo.
Bolzonello, ha poi ricordato che il Friuli Venezia Giulia è una
delle aree produttive più significative d’Europa, della quale
anche l’Unione europea riconosce l’elevato livello di innovazione.
Che vede, ha concluso il vicepresidente, in Trieste e nel suo
porto l’asse principale dello sviluppo dei trasporti; attraverso
un’azione politica da intraprendere in modo corale con lo Stato.
ARC/CM
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia