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(Acs) Perugia, 4 maggio 2017 – “La corte si agita. Il ‘regimetto umbro’ vacilla: irriformabile dall’interno, esso cadrà anche a motivo dell’attivazione di forze esterneâ€. Lo scrive il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, per il quale “dopo appena una cinquantina di anni, si può aspirare a qualcosa di meglio rispetto al mesozoico attuale. E, mentre la giudiziaria trasforma il TG3 regionale in un sequel dallo share elevato, ognuno realizza come la politica sia stata la grande assente di questi anni. È così che, d’un tratto, crollano fortezze apparentemente inespugnabili, tra modeste resistenzeâ€.
Per Liberati, “rimane l’amarezza per i danni cagionati alle città , alla regione, alle famiglie, alle imprese, quelle non di sistema, ossia quasi tutte. Magari un giorno – si domanda l’esponente pentastellato – leveranno parola anche associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali? Magari un giorno esisteranno voci critiche che diranno sì-sì, no-no non solo sull’accaduto, ma anche su quanto quotidianamente osserviamo e da tempo subiamo? E soprattutto ci chiediamo: ma, in ben mezzo secolo, nessuno si era mai accorto di niente in questa regione? Nessun politico, nessun dirigente, nessuna istituzione?â€.
Per Liberati “è doverosa un’estesa indagine conoscitiva su appalti, frazionamenti e proroghe anche presso l’Ente principe del ‘regimetto umbro’, convinto, come sono, che una bella ripulita generale, se non proprio alle porte, sia comunque necessaria. La politica – conclude il capogruppo del M5S – dovrà solo favorirla e non certo ostacolarla o, peggio ancora, affossarla. Ancorché comprenda che i capponi non possano affatto rallegrarsi del Thanksgiving dayâ€. RED/as
Fonte: Regione Umbria