FIRENZE – Si conclude sotto la pioggia ma anche con tanta soddisfazione la prima edizione di “Mediterraneo Downtown” la tre giorni organizzata dalla Regione Toscana sui temi del Mediterraneo insieme a Cospe onlus e Comune di Prato in collaborazione con Libera, Amnesty International e Legambiente.
Tanti gli ospiti e gli spettatori, un’invasione pacifica che ha coinvolto tanti spazi cittadini: dal Centro di arte contemporanea Luigi Pecci dove si sono svolte le cerimonie di apertura e chiusura e la “Movie med night”, alla struttura della Ex Campolmi, quartier generale del Festival con la libreria Sabir, lo spazio bambini, le sale del Museo del Tessuto e della Biblioteca Lazzerini dove si svolti la maggior parte dei panel e delle presentazioni dei libri. Dal Teatro Cicognini dove si è svolto il concerto dalle sonorità mediorientali “Di Me Di Terra Nostra” di Ginevra di Marco e delle giovani band pratesi e gli spettacoli di Metropopolare e del Liceo Coperinico, fino agli spazi espositivi del Chiesino di San Giovanni e la Galleria Firenzuola dove si sono tenute rispettivamente le mostre “One way only. Senza voltarsi indietro” e “Aquarius”.
Tanti i temi: femminismi e diritti delle donne e dei movimenti LGBTI nel Mediterraneo, relazioni economiche sostenibili, giovani e innovative, migrazioni, islamismo e ambiente.
La vicepresidente e assessore alla cultura e alla cooperazione internazionale della Regione Toscana, Monica Barni, nel chiudere il Festival ha ribadito i concetti che sono stati alla base di Mediterraneo Dowtown: “Sono convinta che la chiave della convivenza sia prima di tutto la conoscenza delle nostre radici culturali. La conoscenza reciproca e il rispetto reciproco. Assistiamo troppo spesso, anche attraverso i media, a delle generalizzazioni pericolose”.
“La città ha risposto benissimo a questo Festival – ha detto Fabio Laurenzi, direttore del Festival – grazie alle tante istituzioni culturali che hanno collaborato alla sua buona riuscita. La presenza di pubblico, non solo pratese e anche l’attenzione mediatica di questa prima edizione ha superato le aspettative”.
“Possiamo dire che abbiamo risposto agli obiettivi che ci eravamo posti – ha aggiunto il Sindaco Matteo Biffoni – offrire una varietà di proposte culturali per prevenire il rischio di cadere nella trappola del pensiero unico. Questo è lo spirito con cui portiamo avanti questo lavoro quotidiano, che guarda anche lontano. Siamo sempre convinti che Mediterraneo Downtown possa e debba diventare un appuntamento fisso della nostra città “.
E proprio i media e la libertà di espressione sono stati al centro del Festival sia per quanto riguarda i panel (La rappresentazione mediatica dei salvataggi in mare, Le sfide del giornalismo, Nuvole di libertà , Essere scrittore in Siria con Khaled Khalifa), che per quanto riguarda il premio “Un Mediterraneo di Pace” andato quest’anno al giornalista turco Can Dundar e all’inviata Rai Lucia Goracci.Â
Un modo del Festival di stare sull’attualità e nei dibattiti in corso – ha conclusi Fabio Laurenzi- che ha avuto, come rovescio della medaglia, anche quello di attirare qualche contestatore di estrema destra che ha pensato di sfruttare la visibilità del Festival ma che ha solo contribuito a ribadire l’importanza di appuntamenti come questi, dove si coniugano fatti e approfondimenti e si tenta di dare una diversa narrazione dei complessi fenomeni che attraversano i nostri paesi e il nostro tempo, come le migrazioni.Â
L’appuntamento è dunque per il prossimo anno. Sempre a Prato, per una edizione sempre più ricca di contenuti e iniziative.Â
(ha collaborato Pamela Cioni – addetta stampa Cospe)
Fonte: Regione Toscana