Trieste, 13 mag – “Il successo di pubblico di oggi è
l’ennesima riprova che a Trieste e in regione c’è una grande
passione per il sapere”.
Così la presidente della Regione Debora Serracchiani a commento
del grande afflusso di persone registrato dalla Lectio di Paolo
Mieli dedicata a Maria Teresa d’Austria a trecento anni dalla sua
nascita. Le sale della Stazione marittima di Trieste, che oggi
hanno ospitato l’evento, hanno infatti registrato il tutto
esaurito.
“Questa serie di appuntamenti – ha sottolineato la presidente -,
che la Regione ha organizzato in collaborazione con l’Iniziativa
Centro Europea per ricordare Maria Teresa d’Austria, hanno fatto
emergere un vero e proprio desiderio di conoscenza dei triestini,
i quali hanno dimostrato di voler approfondire e scoprire una
parte importante della storia della città “.
Di rapporti storici e culturali recuperati con il mondo tedesco e
austriaco in particolare ha parlato l’assessore regionale alla
Cultura Gianni Torrenti, il quale, introducendo l’intervento
dell’ex direttore de Il Corriere della Sera Paolo Mieli, ha
ricordato come nel 1913 a Trieste, pochi anni prima del passaggio
della città all’Italia, la percentuale di biglietti venduti per
gli spettacoli teatrali in lingua tedesca fosse del 70 per cento,
a testimonianza dell’esistenza di un legame profondo che univa la
città a Vienna e all’Impero Austroungarico.
Da parte sua Paolo Mieli, individuando in Maria Teresa la
testimonianza di un’epoca che dimostrò uno slancio innovatore
della società senza precedenti, ha ricordato il valore storico di
quel ruolo di potere ricoperto nel ‘700 da una donna. Per questo
Maria Teresa è una figura che, a detta di Mieli, merita di essere
ricordata come uno dei principali simboli delle conquiste
femminili nella lotta per i diritti di genere.
Secondo Mieli poi, i nuovi assetti geopolitici dell’Europa
possono riconsegnare a Trieste quel ruolo centrale che proprio
con Maria Teresa aveva trovato forma. Trieste capitale della
tolleranza, ha detto Mieli, città che è stata incrocio di lingue,
di religioni e di etnie capaci di convivere e di creare sviluppo
economico, culturale e sociale. “La tolleranza – ha concluso
Mieli – nei libri è nata in Francia con il celebre Trattato di
Voltaire, nella pratica grazie ad un’azione riformatrice
lungimirante è nata a Trieste”.
ARC/GG/ppd
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia