Trieste, 16 mag – “Uno straordinario evento, con un coraggioso
titolo che omaggia il sentimento che muove questo progetto, cui
la Regione è molto vicina a riconoscimento dell’indagine
scientifica molto rigorosa che lo caratterizza. Illegio è
testimonianza della volontà di portare la cultura come strumento
di conoscenza anche nei luoghi che non sembrano così attrattivi
dal punto di vista turistico”.
Con queste parole l’assessore regionale alla cultura, Gianni
Torrenti, ha commentato la mostra “Amanti. Passioni umane e
divine”, che si terrà a Illegio (Tolmezzo) da domenica 21 maggio
all’8 ottobre. Dopo l’anticipazione di ieri a Udine, la rassegna,
organizzata dal Comitato di San Floriano a cura di don Alessio
Geretti, è stata presentata oggi a Roma, nella sede della Regione
Friuli Venezia Giulia.
L’esposizione che si inaugura domenica, la 14.esima nel piccolo
centro friulano, è un’indagine sull’iconografia sull’amore di
coppia condotta a partire da quattro cicli narrativi e una
parallela ricerca iconografica sul tema dell’amore che attraversa
la storia dell’arte occidentale.
“Amanti. Passioni umane e divine” sarà una delle più importanti
mostre d’arte che il Friuli Venezia Giulia e il Nordest si
preparano a scoprire nel corso del 2017.
L’amore di coppia è dunque il filo conduttore dell’intero
percorso espositivo che, attraverso opere emozionanti e colpi di
scena, ci farà rivivere le storie più incantevoli e struggenti,
sublimi e torbide che come perenni monumenti riveleranno in cosa
consiste realmente l’amore e quale sia il suo destino.
I visitatori potranno ammirare quarantadue opere, tra cui alcuni
prestigiosi capolavori, provenienti dall’Italia e dall’estero
(Austria, Croazia, Svizzera, Ungheria, UK), da importanti musei
pubblici e da collezioni private, attraverso un percorso
suggestivo e raffinato per la rarità di alcune iconografie e per
l’attualità dei temi.
Le opere, scelte in un arco temporale di sette secoli (quella più
antica, Storie di Santa Caterina d’Alessandria del Maestro della
strage degli Innocenti di Mezzarata, risale al 1320 circa; la più
recente, Amanti di Gyula Benczúr, è datata 1919), ricondurranno a
cinque fonti principali – la mitologia classica, la Sacra
Scrittura, le vite dei santi, la letteratura cavalleresca e
romantica, il teatro – e immergeranno il visitatore in una
profonda meditazione sull’amore, nel suo rapporto tra materia e
spirito, tra gioia e tormento, tra la vita e la morte.
“La fruizione di questa mostra e il modo di viverla da parte del
pubblico – ha detto Torrenti – risulta totalmente diversa e più
ricca rispetto a quella di altri centri più grandi. Grazie agli
spazi ridotti e al contesto, si riesce infatti a stabilire con
l’opera d’arte un rapporto diretto, quasi intimo: se ne può
assaporare la purezza e percepire gli aspetti più veri”.
“I 300mila visitatori registrati in questi anni, oltre a
decretare il successo delle esposizioni – ha concluso l’assessore
– hanno certamente cambiato la vita di questo centro. Quest’anno,
grazie alle iniziative di “Tolmezzo città alpina 2017” e al
richiamo turistico offerto dai “Cammini”, gli itinerari nei
luoghi della fede, ci sarà un’offerta culturale tale da
sostanziare ancora di più il viaggio e la visita in questi
luoghi”.
Oltre al curatore don Alessio Geretti, che ha presentato il piano
scientifico dell’esposizione, alla presentazione sono intervenuti
anche Federica Zalabra, della direzione generale dei musei del
Ministero dei beni culturali, don Angelo Zanello, presidente del
Comitato di San Floriano, e monsignor Pasquale Iacobone,
rappresentante del pontificio consiglio della cultura che ha
portato il saluto del cardinale Ravasi.
ARC/PPD/com
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia