FIRENZE – Scartabellare 695 fascicoli giudiziari archiviati illegalmente nel 1960. Tirarne fuori materiale sufficiente per ricostruire nei dettagli le Stragi nazifasciste avvenute in Italia tra il settembre del 1943 e la fine del secondo conflitto mondiale. Istruire negli ultimi dodici anni oltre 450 procedimenti penali. Portare 80 criminali di guerra a giudizio e condannarne 57 all’ergastolo. Protagonista di questa sorta di “Wikileacks del passato”, della ricostruzione documentale di fatti criminali occultati causa Guerra fredda (e non solo), è Marco De Paolis, procuratore militare di Roma, oggi al Salone del libro di Torino con lo storico Paolo Pezzino per presentare i loro primi due volumi della collana dedicata alle Stragi nazifasciste: La difficile giustizia [https://www.viella.it/libro/9788867286409] e Sant’Anna di Stazzema [https://www.viella.it/libro/9788867286416].
Davanti ad una platea attenta, nonostante la confusione creativa del Salone torinese, Marco De Paolis e Paolo Pezzino hanno raccontato questa straordinaria esperienza giudiziaria, carica di difficoltà e tensioni e ricca di storie umane e professionali fuori dal comune. Tra il 2004 e il 2013, presso i Tribunali Militari italiani, si sono svolti infatti numerosi processi relativi a crimini di guerra commessi da ex militari nazisti delle SS e della Wehrmacht. Tali processi, svolti ad oltre 60 anni di distanza dai fatti, hanno visto condannati all’ergastolo numerosi criminali di guerra, ed hanno avuto una rilevanza notevole, non solo per l’oggetto in sé, ma anche per le implicazioni storico-politiche che essi hanno comportato.
“Per la Regione Toscana – teatro di alcune tra le più gravi stragi di civili, basti pensare proprio a Sant’Anna di Stazzema ma anche a Vinca o al Padule di Fucecchio – è molto importante fare memoria su fatti insabbiati per decenni”, ha dichiarato Monica Barni, vicepresidente della Regione. “Il ritardo con cui si sono celebrati i processi riguardanti le stragi nazifasciste – quasi settecento faldoni nascosti nel cosiddetto “armadio della vergogna” a Roma – è uno di quei misteri italiani, certamente spiegato dalla realpolitik figlia della guerra fredda, su cui si è potuto far luce solo grazie al grande lavoro di Marco De Paolis nell’ambito della sua attività giudiziaria a La Spezia, Verona e da ultimo Roma”.
A finanziare l’iniziativa è stata quindi la Regione su proposta dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. La collana è pubblicata da Viella editore e realizzata grazie alla competenze sulla materia di Paolo Pezzino ed editoriali di Isabella Insolvibile. L’obiettivo è quello di far conoscere in forma semplice e divulgativa come si sono svolti i principali processi per crimini di guerra. Il piano editoriale prevede una serie di volumi – uno per ciascuna strage e relativo processo, il prossimo, imminente, è sulla strage di Cefalonia – in cui saranno trattati i principali documenti alla base del processo, in modo da consentire a tutti di poter approfondire le vicende storico-giudiziarie trovando tutte quelle informazioni e dati di prima mano che sarebbe praticamente impossibile ottenere in modo diverso.
Fonte: Regione Toscana