Arezzo si appresta a ospitare la manifestazione Toscana Pride e intendo manifestare la mia adesione all’evento e soprattutto agli intenti e filosofia di fondo che lo contraddistinguono.
La lotta all’omofobia è una battaglia di civiltà , d’altronde l’articolo 3 della Costituzione italiana recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sessoâ€.
Non possiamo prendere a pretesto orientamenti come quello sessuale per legislazioni o atti amministrativi discriminatori: una società aperta, come quella che ci caratterizza, deve garantire a tutti diritto di cittadinanza.
Dispiace che la giunta Ghinelli non abbia dato il patrocinio alla manifestazione. Al di là degli orientamenti politici è come dire che la città ospitante non è lieta di accogliere questi cittadini che chiedono stop alle disparità di trattamento che spesso si traducono in violenza fisica e psicologica. Se nessuno della giunta intendeva parteciparvi in veste ufficiale, almeno un gesto di apertura era opportuno.
Comunque, non tutta la città segue questa scelta: Arezzo parteciperà alla manifestazione, saremo in molti a marciare sia come privati che come rappresentanti delle istituzioni. Io per primo.
Fonte: Comune di Arezzo