Lucca –
Il Consiglio provinciale ha approvato il Piano introdotto recentemente dall’UE
VIA LIBERA AL ‘PUMS’ PROVINCIALE, IL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’
SOSTENIBILE CHE METTE AL CENTRO LE PERSONE
Sono le persone, la loro qualità della vita, le esigenze negli spostamenti e l’accessibilità , i punti-cardine intorno ai quali ruota il Pums, acronimo di Piano urbano della mobilità sostenibile della Provincia di Lucca approvato ieri (martedì 23 maggio) dal Consiglio provinciale con i voti della maggioranza e l’astensione dei consiglieri di opposizione.
Recentemente introdotto a livello comunitario, il Pums è stato recepito dall’amministrazione provinciale come un Piano di indirizzo strategico per la mobilità sostenibile che punta a far collaborare i diversi livelli di governo, gli operatori e le componenti sociali con l’obiettivo comune di costruire prospettive condivise di miglioramento dell’efficienza funzionale e dell’efficacia sociale del sistema dei trasporti. In questo modo la mobilità viene vista come un insieme correlato di azioni che si sviluppano e coordinano coi Piani urbanistici del territorio per far fronte alle esigenze di mobilità di chi vive le città e i territori.
Illustrato in Consiglio provinciale dal consigliere delegato alla mobilità Renato Bonturi, il documento approdato nell’assise di Palazzo Ducale è un primo livello di confronto sulle strategie che Regione, Provincia e Comuni dovranno adottare nei prossimi 15-30 anni su un tema delicato come la mobilità sostenibile tenendo conto dell’attuale rete stradale e ferroviaria, dell’inquinamento acustico e atmosferico, dei cambiamenti climatici, delle emissioni che andranno comunque a ridursi progressivamente e dei problemi di trasporto legati in particolare alle zone urbane e alle aree densamente abitate.
Non si tratta solo di dichiarazioni d’intenti o di una serie di obiettivi ambiziosi da raggiungere, i Pums ad esempio, se accompagnati da un processo di Valutazione ambientale strategica rispondente alle direttive dell’UE, rappresentano una condizione necessaria per concorrere all’assegnazione di fondi strutturali dell’Unione Europea.
Nella specifica situazione di Lucca, il Pums provinciale dovrà dare indicazioni coerenti a due diverse scale. La prima, di livello provinciale, dovrà contenere un aggiornato quadro conoscitivo del sistema della mobilità nelle sue componenti di domanda e di offerta; e dovrà identificare gli ambiti territoriali funzionali e le relative criticità . Su questa base si innesterà un secondo livello di analisi e di proposta di maggior dettaglio, relativa agli ambiti individuati. A questa scala saranno sviluppati specifici “Pums di areaâ€, in coordinamento con i Comuni del territorio e gli altri soggetti interessati.
Se l’area della Piana di Lucca è candidata ad essere uno degli ambiti per un Pums di area con una speciale attenzione alla mobilità quotidiana di lavoratori e studenti e alle soluzioni organizzative, infrastrutturali, tecnologiche utili per favorire comportamenti meno dipendenti dall’automobile e, per le imprese, meno vincolate al trasporto stradale delle merci; nelle aree come la Mediavalle del Serchio e la Garfagnana un piano di questo tipo potrebbe consentire un miglioramento del livello di accessibilità , grazie ad un nuovo approccio intermodale a servizio della “città effettivaâ€, ovvero della città disegnata dalla frequenza e dalla intensità delle relazioni. Nell’area costiera della Versilia la scelta di scala provinciale permetterebbe una visione coordinata della mobilità con gli altri ambiti della provincia mentre il Pums di area potrebbe riguardare le concentrazioni insediative dell’area costiera e i loro particolari problemi nel contesto della forte variabilità dei flussi turistici.
Il consigliere Bonturi, oltre ad indicare una lunga serie di obiettivi indicati nel Piano, ha spiegato che il Pums è lo strumento per integrare prospettive e conoscenze, far collaborare i piani e i programmi con il coinvolgimento delle amministrazioni secondo linee condivise. Un progetto di tal genere ovviamente prevede anche un percorso partecipativo dei cittadini e un confronto con i gruppi di interesse perché sono proprio le esigenze delle persone al centro della strategia di fondo che regola gli indirizzi del Pums.
Fonte Verde Azzurro