“Decisione importantissima per la salute dei bambini e di tutti i cittadini. Orgogliosi di aver fatto da apripista a livello nazionaleâ€
Una decisione importantissima e giusta, per la tutela della salute dei bambini e di tutti i cittadini.
Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, commentano l’approvazione del decreto sull’obbligatorietà delle vaccinazioni per i bimbi da 0 a 6 anni approvato dal Consiglio dei ministri. Ribadendo ancora una volta la grande soddisfazione per avere fatto da apripista in Italia.
“É davvero il momento di gioire– affermano Bonaccini e Venturi- perché finalmente vede la luce un provvedimento importantissimo per la tutela dei bambini e di tutti i cittadini. Una conquista per il Paese. Siamo, e vogliamo dirlo con enfasi, particolarmente soddisfatti e orgogliosi, perché sui vaccini abbiamo fatto da apripista in Italia. Ringraziamo il Governo per il proficuo confronto che c’è stato e per aver accolto le richieste che da tempo abbiamo avanzato. Il provvedimento non solo uniforma la normativa a livello nazionale, ma cancella anche la distinzione antistorica tra vaccini obbligatori e raccomandati, introducendo l’obbligo di copertura anche per malattie più emergenti come morbillo, pertosse e rosoliaâ€.
La Regione Emilia-Romagna ha infatti introdotto, con una specifica legge varata in novembre 2016, l’obbligo vaccinale (antipolio, antidifterica, antitetanica e antiepatite B) per l’iscrizione agli asili nido e ai servizi educativi e ricreativi, pubblici e privati per i bambini da 0 a 3 anni a partire dall’anno scolastico 2017/2018.
“Il provvedimento- concludono il presidente e l’assessore- aiuterà anche a raggiungere la soglia di sicurezza per la copertura vaccinale, prevista secondo l’Organizzazione mondiale della sanità al 95% e che invece è scesa ovunque in modo preoccupante. Quella di oggi è la conferma che la nostra battaglia era giusta e doverosaâ€.
E proprio per esprimere apprezzamento al Governo, l’assessore Venturi ha telefonato alla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.
Fonte: Regione Emilia Romagna