Il consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d’Italia) denuncia che “nei distretti sanitari dell’Umbria regna il caos in relazione all’assistenza indiretta ai disabiliâ€. Per Squarta i tre diversi sussidi “non sono ben conosciuti dagli umbri e addirittura l’ultimo, quello rivolto ai disabili con malattie rare, è misconosciuto anche dagli stessi operatori dei distretti sanitariâ€.
(Acs) Perugia, 24 maggio 2017 – “Nei distretti sanitari dell’Umbria regna il caos in relazione all’assistenza indiretta ai disabili. Gli uffici preposti a dare informazioni e ad agevolare l’istruzione delle pratiche per la richiesta di sostegno non riescono a fornire il supporto necessario ai familiari dei pazienti: bisogna chiarire se ciò dipende da intoppi burocratici o da carenza di direttive da parte dell’assessorato regionaleâ€. Lo segnala il consigliere Marco Squarta (Fratelli d’Italia), facendo riferimento a segnalazioni ricevute dai diretti interessati.
Squarta spiega che “alla predisposizione da parte dell’assessorato di una serie di strumenti per alleviare i disagi che le famiglie di disabili e malati gravi debbono affrontare ogni giorno non ha fatto seguito una adeguata campagna di informazione degli utenti e neppure degli uffici preposti a fornire informazioni e servizi socio sanitari. È nata così una situazione caotica in cui le misure in favore dei disabili, gravi e non, vengono confuse con quelle rivolte ai portatori di malattie rare, senza che gli impiegati dei distretti sanitari siano in grado o abbiano ricevuto indicazioni su come gestire pratiche e richiesteâ€.
Il consigliere di opposizione ricorda che “esistono tre tipi di assistenza indiretta: i due assegni di sollievo per i malati di Sla (da 800 e 1200 euro), quella per i disabili gravi (600 euro al mese per i quali sono ancora in via di definizione i criteri per la formazione delle graduatorie), il sostegno per i disabili gravi con malattia rara (1200 euro al mese, secondo quando annunciato). Quest’ultimo assegno ha generato il caos, con utenti che rivolgendosi al distretto sanitario si sono sentiti rispondere che questa misura non era conosciuta. Sarebbe quindi opportuno – conclude Squarta – che l’assessorato si attivasse presso le Asl e i distretti affinché venga fatta chiarezza sugli assegni di assistenza indiretta e che gli operatori dei distretti siano messi nelle condizioni di fornire informazioni e di garantire la presa in carico di chi chiede i sussidi. Sono inutili gli annunci sulla stampa se poi le strutture regionali non sono in grado di fare fronte alle richieste. Bisogna invece fare chiarezza e velocizzare al massimo i tempi per fornire alle famiglie un sostegno umanamente ed economicamente necessarioâ€. MP/
Fonte: Regione Umbria