A ventiquattro anni da quella notte Firenze ricorda l’attentato nel quale persero la vita cinque persone e altre 48 rimasero ferite. Alle 1,04 del 27 maggio 1993 un Fiat Fiorino carico di esplosivo ad alto potenziale scoppiò in via dei Georgofili, distrusse la Torre del Pulci e seppellì sotto montagne di macerie l’intera famiglia Nencioni (il papà Fabrizio, la mamma Angela e le figlie Caterina e Nadia) mentre il giovane studente di architettura Dario Capolicchio morì carbonizzato nel rogo del suo appartamento. Le ragioni di quella strategia terroristica, che oltre Firenze colpì Roma e Milano, sono state quasi del tutto individuate: gli uomini che azionarono gli ordigni in nome e per conto di Cosa Nostra, e chissà per quali altri mandanti, volevano costringere lo Stato a far marcia indietro sul ‘carcere duro’ per i boss mafiosi e sulla legge sui pentiti.
Il Comune di Firenze, anche quest’anno, commemora l’attentato insieme alla Regione Toscana e all’Associazione tra i familiari delle vittime di via dei Georgofili con una serie di iniziative in programma domani, venerdì 26, e sabato 27 maggio.
Ci saranno anche il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi. Entrambi parteciperanno al convegno che domani (con inizio alle 16) si svolgerà nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione. Insieme al presidente Grasso interverranno l’assessore regionale Vittorio Bugli, la vicesindaca Cristina Giachi, Giovanna Maggiani Chelli per Associazione tra i familiari delle vittime di via dei Georgofili, il procuratore capo di Pisa Alessandro Crini, quello dei Prato Giuseppe Nicolosi e l’avvocato Danilo Ammannato. Si parte da una frase che Giuseppe Graviano, boss di Cosa Nostra e condannato in via definitiva per le stragi del ’93-’94, rivolse a Gaspare Spatuzze e Cosimo Lo Nigro nel settembre 1993: «Ne capite qualcosa di politica voi? No! E’ bene che ci portiamo dietro un po’ di morti, così si danno una mossa».
Alla 21 avrà inizio il concerto in piazza della Signoria, sull’arengario di Palazzo Vecchio (in caso di pioggia nel Salone dei Cinquecento) e la manifestazione proseguirà alle 1.00 con la partenza del corteo, con in testa il sindaco Dario Nardella e il Gonfalone, verso via dei Georgofili per la deposizione di una corona, alle 1.04, sul luogo dell’attentato. La mattina dopo, alle 8.30, un cuscino di rose sarà deposto sulla tomba della famiglia Nencioni al cimitero della Romola, nel Comune di San Casciano in Val di Pesa. Ci saranno anche gli alunni della scuola elementare della vicina frazione di Cerbaia, che ricorderanno la strage. Un secondo cuscino di rose sarà deposto, alla stessa ora, nel cimitero di Sarzanello a Sarzana, sulla tomba di Dario Capolicchio. (fn)
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Fonte: Comune di Firenze