Premio Gerbèra d’oro, il riconoscimento all’Azienda ospedaliera di Reggio Emilia per le cure palliative nel bambino “clinicamente complessoâ€
Di fronte al dolore causato da una malattia, l’adulto è fragile e indifeso. Ma lo è ancora di più un bambino. Soprattutto se affetto da una patologia cronica o incurabile, o da più patologie correlate. L’impegno a ridurre la sofferenza e alleviare il dolore nei pazienti più piccoli è valso una “menzione speciale†alla Regione Emilia-Romagna, in occasione del premio “Gerbèra d’oro†edizione 2017, per un progetto specifico portato a compimento nell’ultimo anno e presentato dall’Azienda ospedaliera – Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: l’Ambulatorio pazienti pediatrici “clinicamente complessi†(“children with medical complexity”), che devono essere seguiti da più professionisti. E oggi quell’Ambulatorio, attraverso un team multi-professionale, si prende cura di 170 pazienti.Â
La cerimonia di conferimento della menzione è avvenuta questa mattina a Roma, al ministero della Salute. Un tema importantissimo, quello delle cure palliative e della terapia del dolore, cui in Italia ogni ultima domenica di maggio è dedicata la Giornata del Sollievo.
Il progetto dell’Ambulatorio
In provincia di Reggio Emilia si registra, come altrove, un aumento dei pazienti in età pediatrica “clinicamente complessiâ€, seguiti sia in ospedale che dal servizio infermieristico domiciliare. Una recente rilevazione ne ha contati 289 su tutto il territorio di competenza dell’Ausl: tra questi, ci sono 69 bambini che necessitano di cure palliative e assistenza di alta complessità a livello socio-sanitario.
Una tipologia di pazienti, per di più piccoli, che ha bisogno di essere seguita da un “team multidisciplinare pediatricoâ€, formato da tutti i professionisti competenti. Già dal 2013 è attivo a Reggio Emilia un team nutrizionale pediatrico che si incontra regolarmente, a cadenza bisettimanale, nella Struttura Complessa di Pediatria del Santa Maria Nuova, e che vede la presenza di un medico nutrizionista e gastroenterologo, di una dietista, di una foniatra, di una logopedista, di un’infermiera e di una psicologa.
A partire dal 2016, in seguito all’inserimento di una broncopneumologa pediatra (completamente formata sulla ventilazione non invasiva, sui disturbi respiratori del sonno e l’assistenza respiratoria al bambino clinicamente complesso), e alla collaborazione con la struttura di Riabilitazione respiratoria dell’ospedale di Correggio, il gruppo multidisciplinare ha iniziato a fornire supporto per i problemi alle vie aeree e digestive, diventando un “areo-digestive team†(come nei Paesi anglosassoni).
Si è creato così un Ambulatorio, sede delle valutazioni multidisciplinari dell’“areo-digestive teamâ€, dove convergono tutte le situazioni che richiedono un approccio multi-disciplinare, identificate sia all’interno dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, sia sul territorio dell’Ausl di Reggio Emilia. Una realtà che si rivolge dunque a bambini con patologie neurologiche (paralisi cerebrale infantile, traumi, sindromi ipossico-ischemiche, microcefalia, atrofia, encefaliti, meningiti, gravi deficit cognitivi), neuromuscolari, malattie rare e genetiche, sindromi endocrinologiche con disfunzione respiratoria, metaboliche, degenerative, patologie con diagnosi “non ancora notaâ€.
Obiettivo dell’Ambulatorio è anche quello di fungere da cerniera tra il reparto di pediatria, abituale sede di ricovero dei bambini clinicamente complessi, gli altri reparti e servizi ospedalieri che ruotano attorno a questa tipologia di pazienti e il territorio, in tutte le sue componenti.
I risultati: l’Ambulatorio, dove forte impulso viene dato alla formazione dei professionisti, a un anno dalla formalizzazione dell’areo-digestive team, segue 170 pazienti, alcuni provenienti da province limitrofe.
Fonte: Regione Emilia Romagna