Trieste, 24 maggio – Razionalizzazione dei costi e terapie gratuite più efficaci per i pazienti colpiti da reazione anafilattica in seguito alla puntura di api, vespe e altri tipi di imenotteri. Nasce da questo obiettivo il documento di raccomandazioni approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca.
"Abbiamo verificato – spiega l’assessore – che dal 2011 al 2015 più di 8mila persone si sono dovute rivolgere al Pronto Soccorso per una reazione allergica causata da punture di vespe o di api. Si tratta, dunque, di un problema molto diffuso per il quale era importante predisporre questo nuovo percorso diagnostico-terapeutico che prevede, tra l’altro, la somministrazione gratuita di farmaci salvavita".
Il nuovo schema diagnostico è stato predisposto da una commissione di esperti e punta in particolare alla somministrazione gratuita, per almeno cinque anni, di una immunoterapia destabilizzante. Attualmente, infatti, il sistema sanitario si limita al riconoscimento del rimborso indiretto delle spese non superiore all’importo forfettario di 50 euro.
Con la nuova soluzione, il sistema sanitario subirà un aumento della spesa nei primi 5 anni, ai quali però seguirà una successiva riduzione dei costi grazie al ridursi degli accessi al pronto soccorso ed eventuali successivi ricoveri.
Si tratta, quindi, di una proposta che produrrà benefici a lungo termine, sia in termini di bilancio che di salute dei cittadini, per i quali, dopo l’accesso al pronto soccorso, è previsto un accompagnamento gratuito e mirato principalmente al debellamento dell’eccessiva sensibilità al veleno degli imenotteri.
Il nuovo iter prevede che, una volta formulata la diagnosi ed eseguita la terapia, il paziente venga dimesso e quindi invitato a recarsi dal medico curante per continuare la terapia nel più vicino dei centri regionali. Qui il soggetto inizierà un percorso specifico per l’allergia contratta tramite la prescrizione dell’adrenalina da ritirare, gratuitamente, al distretto di competenza.
Nel Friuli Venezia Giulia i decessi dovuti al veleno degli imenotteri sono stati 12 negli ultimi 15 anni, mentre gli accessi al pronto soccorso, registrati tra il 2011 e il 2015, sono stati in totale 8.702, di cui 113 codici rossi, 1.242 codici gialli. Solo una piccola parte dei pazienti ricoverati, circa il 10%, era di età pediatrica. ARC/PV/fc
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia