(Acs) Perugia, 25 maggio 2017 – “Le dipendenze sono in continua crescita fra i giovani, ma non si tratta più solo del consumo di droghe, come qualche tempo fa, ma anche di dipendenze comportamentali, come quella dal gioco d’azzardo o dall’utilizzo prolungato di internet che, in alcuni casi, in Umbria, hanno portato a vere e proprie sindromi da ‘ritiro sociale’, con giovanissimi che non escono più dalla propria camera per restare connessi e genitori disperati che non sanno a chi rivolgersiâ€: sono alcune delle considerazioni fatte nell’audizione di ieri pomeriggio dalla Terza commissione presieduta da Attilio Solinas dai rappresentanti dei SerT e dei Dipartimenti salute mentale, specificamente richiesta dal consigliere Marco Squarta (FDI) che ha presentato una mozione con cui si vuole impegnare la Giunta REGIONALE a “promuovere un nuovo modello di intervento e di presa in carico precoce dei pazienti più giovaniâ€.
Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, diminuisce il consumo di oppiacei e si registra un forte calo delle morti per overdose: nel 2016 sono state 9 in provincia di Perugia e 1 a Terni. Ma “è un problema – è stato sottolineato – la crescita del consumo di cannabis in fase adolescenziale, anche perché attualmente il contenuto di Thc delle piante è di molto superiore rispetto alla marjuana che ha circolato nei decenni scorsi, e può produrre danni psichici seri in individui giovani e con aspetti problematici per quanto riguarda il disagio, la condizione e i rapporti familiariâ€.
Tutti gli intervenuti (Mariano Pedetti-responsabile Sert media valle Tevere, Sonia Biscontini-direttore Dipartimento dipendenze Asl 2, Claudia Covino-dirigente Ser.T Asl 1, Luciano Bondi-dirigente Servizio alcologia della Usl 1, Mariella Rosi-dirigente medico Ser.T Altochiascio, Mariella Salciarini-Dipartimento Salute mentale Usl 1 Altochiascio e, per la Giunta regionale, Angela Bravi-direzione Salute e welfare dell’assessorato alla sanità ) hanno affermato che servirebbe una “rete trasversale di collaborazioni molto strette fra i professionisti, che possano sviluppare gruppi di lavoro per seguire gli utenti utilizzando la rete e tutte le potenzialità disponibili. Accanto a ciò gioca un ruolo fondamentale la scuola per quanto riguarda la prevenzione e già si vedono i risultati positivi con la ‘peer education’, che  valorizza il contributo degli stessi ragazzi in favore dei loro coetanei, bypassando la difficoltà degli adulti di trovare il lessico e il modo giusto per incidere sulla consapevolezza e sui comportamenti dei giovaniâ€.
“Potrebbero essere necessari – è stato evidenziato – momenti di residenzialità per i minori in cura, ovviamente non dentro i reparti ospedalieri, ma in strutture dedicate. In Umbria abbiamo solo comunità a valenza socio-educativa, ma c’è necessità di comunità a valenza terapeutica, per evitare che i ragazzi vadano in strutture fuori regione e non possano più essere adeguatamente seguiti da chi li ha presi in carico. I servizi di cura si occupano di chi soffre per un disagio già espresso e conclamato, ma il fenomeno del consumo di sostanze è molto più ampio e molte persone non accedono ai servizi.
I dati rilevati sui giovani in età scolare dicono che al primo posto fra le problematiche di abuso e di dipendenza c’è l’alcol, con l’80 per cento dei ragazzi che ha dichiarato di aver bevuto forte almeno una volta nell’anno in corso. Al secondo posto fra le dipendenze vi è il gioco d’azzardo, a seguire il consumo di cannabis (lo ha ammesso il 27 per cento dei ragazzi), tabacco (25 per cento) e poi le altre sostanze, in percentuali notevolmente minori, pur trattandosi però di sostanze più pericolose come cocaina (2,9 per cento) e eroina (1,9)â€.
Al termine dell’audizione il presidente della Commissione, Attilio Solinas, ha ringraziato gli intervenuti per il contributo apportato e ha annunciato che verrà presentata in Aula una proposta di risoluzione includente le istanze rappresentate dei servizi di cura. PG/
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Fonte: Regione Umbria