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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Industria 4.0: Serracchiani, Fvg sarà "digital innovation hub"

Con digitale non si perde occupazione: Porto Ts ha + 250 addetti

Udine, 5 giu – Il Friuli Venezia Giulia lavora con convinzione
per diventare “digital innovation hub” con il coordinamento di
Area Science Park e dei tre atenei: un intero sistema che si
muove assieme facendo massa critica è una novità che sta creando
risultati importanti e permette di aspirare a un ruolo di
protagonista all’interno di Industria 4.0.

E’ quanto ha sottolineato la presidente della Regione Debora
Serracchiani, intervenendo oggi al convegno “La flotta 4.0:
risparmio, sicurezza, sostenibilità“, organizzato da
Confindustria Udine a palazzo Torriani per illustrare il progetto
di un’impresa regionale che si occupa di gestione delle flotte
aziendali e ha implementato un software di analisi e
potenziamento dei processi che promette riduzione dei costi di
gestione, aumento della sicurezza alla guida e abbattimento delle
emissioni di Co2.

“Credo che iniziative come queste vadano nella giusta direzione,
ovvero verso un’industria nella quale la ricerca e l’innovazione
tecnologica entrano dalla porta principale, dove si risparmia e
si reinveste sul miglioramento dei processi e, dove possibile, si
creano posti di lavoro e si consolida la competitività“, ha
affermato Serracchiani.

Una “quarta rivoluzione industriale” che non compete solo
all’impresa, ma che è un imperativo anche per la Pubblica
amministrazione e su cui la Regione Friuli Venezia Giulia ha
lavorato muovendosi per attivare alleanze e intese anche a
livello internazionale (Serracchiani ha ricordato le intese
bilaterali con la Baviera, l’Iran, fino al recente progetto di
collaborazione con il Mit di Boston) e perfezionando progetti
avanzati in alcuni settori di maggiore vocazione.

“Nella logistica portuale, uno dei comparti nei quali stiamo
sviluppando di più la digitalizzazione, si stanno producendo
risultati assai concreti. L’obiettivo di creare attraverso
l’informatizzazione spazi retroportuali finora non sfruttati sta
creando un aumento di qualità del servizio, della sicurezza e
anche dei posti di lavoro”, ha spiegato Serracchiani, ricordando
che negli ultimi due anni e mezzo nel porto di Trieste, in cui la
digitalizzazione è esponenzialmente aumentata, sono stati
occupati 250 addetti in più.

Al convegno, introdotto dal presidente di Confindustria Matteo
Tonon, che ha sottolineato come quella di Industria 4.0 sia “una
sfida prima di tutto culturale, che aziende e università hanno
accettato di affrontare insieme”, è intervenuto anche il rettore
dell’Ateneo friulano Alberto Felice De Toni che ha illustrato
alcuni dati che riguardano il rapporto tra mondo accademico e
impresa, raccolti in un’indagine del 2016 della Crui, Conferenza
dei rettori delle università italiane.

De Toni ha indicato alcuni istituti importanti e ancora poco
sfruttati – l’apprendistato, il dottorato industriale, i percorsi
professionalizzanti, il progetto phD Italents – che possono
consentire di allineare l’offerta e la domanda e di raggiungere
una concreta ricerca applicata, che resta ancora uno dei maggiori
problemi da risolvere nel sistema italiano.

Che l’allineamento sia ancora lontano lo dimostrano i numeri. Il
43% delle offerte di lavoro delle imprese che hanno partecipato
al progetto della Crui sono nel settore ICT; il 44% dei dottori
che si propongono alle aziende è specializzato in Salute e
Scienze vita.

A illustrare l’iniziativa imprenditoriale, corredata da un
percorso di ricerca applicata, finanziato dalla Regione e che ha
coinvolto l’Università con la collaborazione di un’altra azienda
come Beantech, intervenuta all’incontro con l’amministratore
delegato Fabiano Benedetti, è stato l’ad di DRIVEvolve, Giovanni
Collino.
ARC/EP/ppd

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia