FIRENZE – “Il presidio del lungarno Santa Rosa non chiuderà . Resterà funzionante anche durante tutto il tempo necessario alla ristrutturazione dei piani destinati ad accogliere le attività dell’assessorato”. L’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi risponde alle sollecitazioni dei comitati cittadini che hanno manifestato contro la ventilata chiusura del distretto.
In realtà , nessuna decisione era stata ancora assunta dall’assessore Saccardi e dall’azienda sanitaria Toscana centro, anche perché presso l’assessorato alla salute è attivo un tavolo di lavoro con l’assessore Funaro del Comune di Firenze e con i presidenti Dormentoni e Sguanci dei Quartieri 4 e 1. Stanti le preoccupazioni dei cittadini e le mobilitazioni strumentali di sedicenti comitati, l’assessore Saccardi chiarisce: “Nel presidio del lungarno Santa Rosa resteranno tutti i servizi sanitari di base, anche con il trasferimento dell’assessorato regionale al diritto alla salute, che andrà ad occupare dal primo al terzo piano dell’immobile”.
La direzione generale dell’azienda sanitaria – fa sapere l’assessore – ha definito un piano di massima che prevede di mantenere nei circa 1.000 metri quadrati del piano terra, sui complessivi di tutto l’edificio, il presidio di riferimento del centro fiorentino con i seguenti servizi: Cup, punto prelievi, attività amministrativa, ambulatori specialistici di base, ambulatorio infermieristico e SERD (Servizi per le dipendenze). Quanto ai servizi che attualmente si trovano dislocati ai piani superiori (come ad esempio la salute mentale), essi saranno collocati in altre sedi, ma sempre nell’ambito del centro cittadino, tra i Quartieri 1 e 4.
L’assessore Saccardi ricorda che il trasferimento dell’assessorato consentirà alla Regione Toscana di risparmiare circa 750.000 euro l’anno di affitto, di riqualificare e risanare un immobile pubblico, e di evitare rischi di speculazioni immobiliari su quell’immobile, che così tanto avevano preoccupato la popolazione in passato. Naturalmente il distretto dovrà convivere con i lavori di ristrutturazione che si rendono comunque necessari, stanti le condizioni di pessima manutenzione dell’immobile.
Fonte: Regione Toscana