FIRENZE – Presto in Toscana per i celiaci sarà possibile avere gli alimenti senza glutine semplicemente attraverso la carta sanitaria elettronica, e non più con i buoni cartacei utilizzati finora. Il primo passo di questo percorso è segnato dalla delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e approvata nel corso dell’ultima seduta di giunta.
Il servizio sanitario pubblico garantisce alle persone affette da malattia celiaca l’erogazione gratuita di alimenti privi di glutine. Finora in Toscana le persone con celiachia in possesso dell’attestato di esenzione per patologia si presentano al presidio territoriale della zona/distretto di residenza, che provvede a verificare il diritto alla prestazione e, in caso di riscontro positivo, rilascia un carnet di “buoni cartacei celiachia”, con validità mensile, per il fabbisogno di un anno.
La persona può prendere i prodotti in tutte le farmacie convenzionate o nei diversi esercizi commerciali autorizzati su tutto il territorio regionale.
“Un sistema che funziona, ma che può senz’altro essere migliorato e reso più facile ed efficiente – dice l’assessore Stefania Saccardi – Per questo ci siamo orientati verso la dematerializzazione dei buoni cartacei e la possibilità per i celiaci di ritirare gli alimenti senza glutine utilizzando la tessera sanitaria. Un progetto che semplificherà la fruizione per il cittadino e le procedure per la Regione, consentendo anche notevoli risparmi”.
Nella delibera si individua anche come attuabile per la Toscana la soluzione già adottata dalla Regione Lombardia, che utilizza il software “Celiachi@_RL” (Sistema regionale per l’erogazione dei prodotti dietetice senza glutine). I costi per l’attuazione e la gestione del servizio per gli anni 2017-2018-2019 saranno di 552.000 euro. Con la stessa delibera, la Toscana partecipa anche ad un progetto europeo (capofila la Regione Lazio), per avere finanziamenti che coprirebbero parte delle spese (98.000 euro).
La celiachia in Toscana
La malattia celiaca è un disordine ereditario dell’assorbimento intestinale associato ad intolleranza al glutine, colpisce in egual numero maschi e femmine e sebbene il disordine inizi nell’infanzia in seguito all’esposizione al glutine, viene più comunemente diagnosticato in età adulta. Oltre il 75% dei pazienti risponde alla dieta glutine-priva. In Toscana, negli ultimi tre anni il trend dei pazienti affetti da malattia celiaca è in aumento: erano 13.311 nel 2014 (16.295.943 euro la spesa sostenuta dalla Regione per l’erogazione dei prodotti privi di glutine); 14.356 nel 2015 (17.237.000 euro la spesa); 15.351 nel 2016 (19.083.239 euro la spesa).
Fonte: Regione Toscana