(Acs) Perugia, 8 giugno 2017 – L’Aur rappresenta una eccellenza scientifica da salvaguardare e per questo è necessario aumentare la dotazione organica attuale, in special modo nell’ambito della ricerca e dell’editoria, puntando ad una strutturazione definitiva dell’Agenzia nel contesto della riforma in itinere degli enti di ricerca regionali. Servono certezze per il futuro, soprattutto per chi lavora all’interno della struttura con contratti a tempo determinato. Auspicabile un collegamento diretto, oltre che con la Giunta regionale, anche con l’Assemblea legislativa, per una attenta e costante valutazione delle leggi e quindi delle politiche messe in campo. Insufficiente il contributo della Regione per il 2017 per le spese di funzionamento, che potranno tuttavia essere coperte, dietro autorizzazione della Giunta, grazie ad un cospicuo avanzo di amministrazione, che nel 2016 è stato di 349mila 385 euro. È quanto emerso stamani dall’audizione dell’Agenzia Umbria ricerche al Comitato di Monitoraggio e Vigilanza sull’amministrazione regionale, presieduto da Raffaele Nevi, e al quale hanno preso parte il commissario straordinario dell’AUR, Anna Ascani ed altri rappresentanti dell’Agenzia in merito alla “imminente riforma degli enti di ricerca regionaliâ€.
È stata Anna Ascani, insieme a Mauro Casavecchia (Coordinatore ricerca), Nadia Versiglioni (responsabile sezione amministrativa), Giuseppe Coco (Responsabile editoria) e Elisabetta Tondini (Ricercatrice) ad illustrare ai membri del Comitato l’attività , le competenze e la struttura operativa dell’Agenzia ricordando che è stata “costituita come ente strutturale della Regione nel 2000, chiamata a svolgere sostanzialmente ricerche socio economiche relative al territorio regionale. Dal 2009 nella legge istitutiva viene prevista anche la possibilità di attuare progetti pilota, su incarico della Giunta, rispetto ai fondi strutturali (Fondo sociale europeo, Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di sviluppo rurale). L’Agenzia può anche partecipare a programmi europei a chiamata diretta. Dal 2012 AUR diventa anche sportello Apre (Agenzia per la promozione della ricerca europea). L’Agenzia opera sulla base di un programma triennale di attività e di un connesso piano organizzativo.Â
È emerso che al 31 dicembre 2016 la dotazione organica dell’Agenzia prevede 23 posti: 15 posizioni risultano coperte, 8 sono invece vacanti e di queste, 5 nell’Area della ricerca che risulta pertanto carente di personale.Â
Nel corso degli anni, l’Agenzia ha effettuato ricerche di diversa tipologia: attività istituzionali; sviluppo locale; lavoro e formazione; imprese e settori produttivi; condizione giovanile; povertà ; welfare e questioni sociali; differenze di genere; osservatorio tariffe e tributi locali; istituzioni e programmazione; innovazione.
Intervenendo a margine dell’audizione, Claudio RICCI (Rp) ha definito il lavoro svolto negli anni dall’Agenzia “di grande utilità con elevato criterio di oggettività scientifica. Si tratta di un importante patrimonio di persone e conoscenza, per questo è necessario definire, con urgenza, un progetto regionale chiaroâ€. Carla CASCIARI (Pd) ha rimarcato che, “in un quadro innovativo di revisione, è importante porre particolare attenzione agli istituti di ricerca. L’Assemblea legislativa, oltre a produrre leggi dovrà anche approfondire la loro applicazione ed in questo contesto il ruolo dell’AUR diventa determinanteâ€. Sergio DE VINCENZI (Rp) ha sottolineato “il concetto di terzietà , proprio di quest’Agenzia, nell’attività di ricerca. Bisogna mettere a sistema, al servizio della comunità regionale, l’attività che viene portata avanti e la stessa Giunta regionale dovrebbe farne tesoro soprattutto in tema di programmazione. L’AUR chiede a ragione maggiore considerazione da parte della Regione perché possiede un potenziale che merita una strutturazione chiara, ottimale e definitivaâ€. Per Gianfranco Chiacchieroni (Pd) “il lavoro portato avanti dall’AUR assume un valore ancora maggiore perché fatto in piena autonomia. Importante prevedere nella bozza di riforma un maggiore rapporto con l’Assemblea legislativa. Tuttavia è auspicabile un coordinamento intelligente  dei vari istituti di ricerca, per questo sarebbe importante ampliare le audizioni anche con i loro rappresentantiâ€.
In conclusione, il presidente Nevi, rimarcando il ritardo della riforma “promessa entro il 2015†e facendo eco a quanto auspicato dai rappresentanti dell’AUR ha assicurato il suo impegno affinché si giunga ad “una strutturazione definitiva dell’Agenzia. Una realtà – ha detto – che merita la massima attenzione per la serietà con la quale porta avanti una preziosa attività di ricerca su cui la politica è chiamata a riflettere. Il fatto che l’AUR possa avere un rapporto diretto anche con l’Assemblea legislativa, rispetto soprattutto alla valutazione delle leggi, oltre a rappresentare una priorità assoluta è anche, e da sempre, l’auspicio di questo Comitatoâ€. AS/
Fonte: Regione Umbria