La grande filosofa ungherse a Bolzano su invito del Centro per la Pace del Comune
IlSindaco Renzo Caramaschi ha ricevuto in Municipio la
grande filosofa ungherese Agnes Heller a Bolzano su invito del
Centro per la Pace del Comuneper presentare nel corso di un
incontro pubblico al Centro Trevi,la sintesi del suo
pensieroedella sua etica.
Dopo aver ricevuto a Berlino anche il premio”Willy Brandt”,
il prestigiosoriconoscimento della socialdemocrazia tedesca –
dopo altri importanti riconoscimenti raccolti in questi anni fra
cui il premio Levi – tornatanel capoluogo,una
delleprincipalipensatrici del nostro tempo. Il
Sindacol’ha salutata e ringraziata molto
cordialmenteper averaccettato l’invito di tornare a
Bolzano per partecipare ad un incontropubblico con la
cittadinanza.
“Con Bolzano e col Centro Pace la Heller ha un rapporto
speciale frutto di scambi di amicizia che si diramano e si
alimentano da anni attraverso incontri e iniziative anche fuori dai
confini dell provincia. Questa volta Heller a Bolzano
per presentere il suo ultimo libro appena edito in italiano, “Breve
storia della mia filosofia”, che un po’ una sintesi degli
eventi che hanno scandito il Novecento e delle idee cardine su cui
si sviluppato il pensiero della filosofa ungherese, erede
della cattedra di Hannah Arendt alla New School di New York.
Agnes Heller in Italia per partecipare, sabato 17 giugno,
al festival di Repubblica (La Repubblica delle idee) ed
per Bolzano una nuova occasione per ascoltare le riflessioni
sull’etica, sull’amore, sulla giustizia, sul perdono, sull’amicizia
e sulla bont, che hanno segnato la sua “Teoria dei
sentimenti”, altra opera classica della Heller appena
ripubblicata.
In “Breve storia della mia filosofia” Heller racconta per la prima
volta il suo cammino filosofico, intrecciando lo sviluppo delle
proprie idee alle sfide storiche e politiche del suo tempo (dai
Gulag ad Auschwitz, dalla rivoluzione all’emigrazione). La storia
del suo pensiero viene presentata in quattro tappe: gli “anni
dell’apprendistato”, a lezione da Gyrgy Lukcs, prima
e dopo la rivoluzione ungherese; gli “anni del dialogo”, epoca di
fermento, discussione e condivisione all’interno della cosiddetta
Scuola di Budapest; gli “anni della costruzione e dell’intervento”,
caratterizzati dall’impegno politico durante l’esilio australiano;
infine, gli “anni della peregrinazione”, fra lezioni e conferenze
in giro per il mondo, dopo la morte dell’ultimo marito Ferenc
Fehr. Un’avventura intellettuale di straordinaria
intensit che attraversa l’intero “secolo breve” e si
confronta con il vortice dei suoi pi scandalosi
enigmi.
La Heller stata vittima – insieme a tutta la sua famiglia
di origine ebraica – delle persecuzioni naziste. Il padre,
intellettuale ebreo di primo piano (scrittore, musicista)
mor ad Auschwitz dopo essere stato arrestato dalle SS per
la sua attivit di sostegno agli ebrei in fuga. Agnes,
insieme alla madre, ha vissuto l’esperienza del ghetto di Budapest
sopravvivendo alla drammatica esperienza della Todesmarsch. Dopo
aver guidato la Scuola di Budapest durante gli anni del regime
comunista tentando una riforma del marxismo in chiave umanistica
(tentativo che la mise nella lista nera dei nemici del regime)
riusc a fuggire dall’Ungheria alla fine degli anni Settanta
per approdare prima a Melbourne, dove insegn alla
facolt di Filosofia per quattro anni e poi a New York dove
prese il posto che fu di Hannah Arendt alla New School e che la
consacr una delle pensatrici pi importanti dela
nostra storia. Dopo la caduta del muro di Berlino ha deciso di
ritornare nel proprio paese. Oggi vive, lavora e insegna a
Budapest, ma gira, invitata tenere incontri e conferenze in tutto
il mondo”. Centro per la PaceComune di
Bolzano
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