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MODENA – CONTRATTO GLOBAL SERVICE, POLICLINICO PUÃ’ RINEGOZIARE

Il contratto di committenza/fornitura tra le due aziende sanitarie è lo strumento attraverso cui l’Ausl, ente committente e responsabile della risposta ai bisogni di salute dei cittadini, esprime all’Azienda ospedaliero-universitaria, nuovo gestore unico dell’Ospedale di Baggiovara e del Policlinico, il bisogno di prestazioni in regime di degenza ed ambulatoriale. Le due aziende stanno definendo con la società Sesamo il trasferimento del contratto di concessione in essere con l’Ausl. L’Azienda Ospedaliera, nella autonomia gestionale attribuita per la durata della sperimentazione, farà le valutazioni che riterrà opportune sulle modalità e condizioni di fornitura dei servizi.

È quanto ha detto l’assessora a Welfare e Sanità Giuliana Urbelli rispondendo oggi, giovedì 15 giugno, in Consiglio comunale all’interrogazione trasformata in interpellanza di Marco Bortolotti (M5s) sulla sostenibilità dell’assetto economico e finanziario della sperimentazione per la gestione unica tra Ospedale di Baggiovara e l’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena. In particolare, il consigliere ha evidenziato che la convenzione generale tra Ausl e Policlinico definisce, tra l’altro, la possibilità da parte del Policlinico di rinegoziare con l’Ati Sesamo il contratto per la gestione globale (Global service) che comprende attività come pulizia, trasporto degenti, lavanderie, sterilizzazione, bar e macchinette per la ristorazione, parcheggio dell’ospedale e ha chiesto “se l’Amministrazione comunale è in possesso del bilancio storico dell’ospedale Nocsae scorporato dal bilancio generale Ausl per determinare la sostenibilità economico-finanziaria della sperimentazione; che tipo di mezzi di sono stati pensati per poter diffondere a cittadinanza e organi competenti lo stato della sperimentazione; il contenuto degli accordi del contratto per la fornitura di servizi generali di Sesamo e le variazioni richieste”.

L’assessora ha precisato che la struttura di bilancio di esercizio delle aziende sanitarie rappresenta una sintesi complessiva e unitaria delle diverse componenti di costi e ricavi e non prevede la presenza di un bilancio separato per le attività ospedaliere. Per realizzare il progetto di integrazione e per la redazione del bilancio di previsione 2017 sono state quindi quantificate le componenti contabili oggetto di variazioni, attraverso la creazione di un modello sperimentale che consentisse di estrarre costi e ricavi riferibili all’ospedale di Baggiovara.

Dopo aver ricordato che “il progetto di sperimentazione gestionale per la gestione unica tra l’Ospedale di Baggiovara e l’Azienda ospedaliero-universitaria è alla continua attenzione della Conferenza territoriale socio-sanitaria che contribuisce al progetto attraverso la Cabina di regia”, l’assessora ha sottolineato che, come da delibera della Giunta regionale, il sistema sanitario provinciale deve assicurare l’equilibrio economico complessivo per la sostenibilità economico finanziaria del progetto; ognuna delle due Aziende deve mantenere l’equilibrio di bilancio; nella fase di sperimentazione deve essere intrapreso un diverso assetto dei servizi che potenzi risposte territoriali e di prossimità, contando sulla rete integrata dei servizi. Infine, per assicurare continuità nel trasferimento della gestione e piena funzionalità dei servizi, sono stati definiti congiuntamente dalle due Aziende accordi e protocolli operativi per specifici ambiti. Oltre all’informazione fornita a cittadini e Comitati consultivi misti della diversa gestione dell’Ospedale di Baggiovara, anche la nuova modulistica, intestata Azienda ospedaliero-universitaria, testimonia l’ente gestore dell’ospedale.

Intervenendo sul tema, Chiara Susanna Pacchioni ha sottolineato che “il trasferimento contabile è sperimentale come tutta l’unificazione dei due ospedali. E’ necessario operare un rapporto di vigilanza – ha aggiunto – e se da qui si generassero situazioni di economie di scala sarebbe positivo e si troverebbero risorse che potrebbero essere messe a disposizione della sanità pubblica”.

Marco Chincarini ha chiesto di essere messo a conoscenza di una cifra indicativa “per capire di che cosa stiamo parlando. Non è possibile che non ci sia una idea di massima – ha aggiunto – anche se è difficile scorporare i costi. Qual è la cubatura della manovra che stiamo andando a fare con questa fusione? E quali risorse sono state messe in campo per ottenere questo passaggio di unificazione?”.

Nella replica, Bortolotti ha affermato di aver “capito che verrà fatto un controllo sul bilancio complessivo senza uno scorporo di dati. Se non abbiamo il punto di paragone non possiamo fare un confronto con quello che sta avvenendo e facciamo fatica a chiamare questa operazione sperimentazione. Se non sono azioni condivise ma vengono portate avanti con il pugno di ferro – ha concluso – queste operazioni rischiano di fallire”.