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BOLZANO – Citt di Bolzano – Giornata Mondiale del Rifugiato: due famiglie irachene ricevute dal Sindaco

Casi emblematici di un dramma umanitario in cui i soggetti deboli sono quelli pi colpiti

In occasione della “Giornata Mondiale del Rifugiato” voluta
dalle dalle Nazioni Unite per informare l’opinione pubblica sulla
condizione dei migranti forzati, stamane il Sindaco di Bolzano
Renzo Caramaschi ha incontrato in municipio due famiglie di
rifugiati provenienti dall’Iraq. Il primo nucleo familiare
stato accolto nel novembre scorso presso il Centro di Pronta
Accoglienza ex Einaudi e trasferito poi a Merano, il secondo,
stato dieci mesi presso il Centro di Pronta Accoglienza ex
Einaudi ed stato poi trasferito presso l’ex-Hotel
Alpi.

All’incontro promosso dalla Referente del Comune per i
richiedenti asilo e rifugiati Chiara Rabini, hanno partecipato
anche l’Assessore alle Politiche Sociali Sandro Repetto,
l’Assessora alle Pari Opportunit Marialaura Lorenzini e
Andrea Tremolada di Volontarius.

Quella odierna stata un’occasione per gli
amministratori di ascoltare e conoscere i due nuclei familiari e la
loro drammatica esperienza. Nello stesso tempo, un
‘opportunit per invitare tutti i cittadini ad una
riflessione pi ampia sui rifugiati e richiedenti asilo
costretti a fuggire da violenze e persecuzioni, come nei casi
testimoniati stamane in municipio, lasciando i propri familiari e
la propria casa nel paese di origine.

“Per ogni rifugiato o richiedente asilo accolto a Bolzano nei
nostri centri, c’ una storia che merita di essere
ascoltata, fatta spesso di sofferenza e di violenza. Ci sono
persone traumatizzate, minori e ragazzi soli, donne con minori,
famiglie che sperano di ricostruirsi una vita”. Per il primo
cittadino Renzo Caramaschisono soprattutto “le famiglie, i
soggetti vulnerabili e i minori, ancor pi degli altri, ad
aver bisogno di un’accoglienza che sia il pi possibilie
consona alle loro esigenze. Bolzano da questo punto di vista si sta
impegnando molto e auspica che lo stesso impegno venga messo in
campo anche dagli altri comuni altoatesini” .

La referente Rabini ha sottolineato, confermando quanto detto
dal Sindaco, come le due famiglie presenti all’incontro in
municipio siano casi emblematici di un dramma umanitario di fronte
al quale i soggetti vulnerabili sono maggiormente colpiti.

Nel caso specifico la famiglia irachena originaria di Kirkuk
(padre, madre e 3 figlie di 10, 4 e 2 anni) stata
trasferita dal Centro di Pronta Accoglienza ex Einaudi (Bz) a
Merano e ora probabilmente dovr essere trasferita per
competenza in Finlandia e poi rimpatriata per esito negativo della
domanda di asilo, anche se stato inoltrato un ricorso da
Caritas Bz al Capo dello Stato. Questo nucleo famigliare ha subito
gravi maltrattamenti nel paese d’origine.

L’altra famiglia irachena (padre, madre e tre figli di 5,3 e
2anni) ospite presso il Centro di Pronta Accoglienza ex
Einaudi e da poco trasferita all’Hotel Alpi, in attesa di
trasferimento presso un comune della nostra provincia. Arrivati in
Europa dalla Turchia dopo un drammatico viaggio in mare di 7
giorni, sono stati salvati dal naufragio dalla Polizia. Il marito
lavora presso il progetto “Orto Salewa”.