L’allargamento dell’Unione europea ai paesi dell’area dei Balcani occidentali deve essere
l’occasione per ritornare a quell’idea originaria di uno spazio unitario di pace, libertà , stato di
diritto e solidarietà . E’ necessario che questo processo venga applicato come un vero e proprio
ripensamento politico e culturale, affinché non sia percepito come una questione meramente tecnica
e burocratica.
Questo il concetto espresso oggi a Trieste dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia,
Debora Serracchiani, in occasione dell’apertura del Reflection Forum dedicato ai Balcani
occidentali, vera e propria tappa di avvicinamento al vertice intergovernativo che si terrà nel
capoluogo giuliano il prossimo 12 luglio.
Il Forum – organizzato dall’Istituto affari internazionali (Iai), dal Centro internazionale per
la formazione europea (Cife) e dal Centro franco-austriaco per il riavvicinamento in Europa (Cfa) –
è stato realizzato nell’ambito dell’iniziativa conosciuta come “Processo di Berlino”, finalizzata a
migliorare la cooperazione regionale in quell’area balcanica attraverso politiche di avvicinamento
e stabilizzazione dei sei paesi interessati: Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo,
Macedonia e Serbia. Un appuntamento riservato agli esperti di integrazione europea, oltre che ai
rappresentanti istituzionali, agli analisti e ai ricercatori universitari. Nello specifico, tutti
impegnati sul tema della cooperazione regionale, declinata nei seguenti ambiti di approfondimento:
ripresa delle tensioni bilaterali nell’area, sicurezza interna e modalità di superamento delle
misure repressive e insidie dei modelli di genere nello sviluppo economico.
A tal riguardo è stata la stessa Serracchiani a ribadire come la cooperazione regionale
rappresenti lo strumento essenziale per dare risposta a dispute bilaterali ancora presenti che
“rischiano di riaccendere un pericoloso clima di tensione”.
Questo approccio, come ha poi spiegato la presidente, è stato rafforzato dall’Unione europea
attraverso l’adozione di strategie macroregionali che coinvolgono alcuni Paesi della Ue e dell’area
balcanica. In quest’ottica va evidenziato che l’Italia dal primo giugno ricopre la presidenza
annuale della strategia Ue per la Regione Adriatico-Ionica (Eusair), che vede quattro stati
dell’Unione e altri quattro extra Ue dei Balcani occidentali (Albania, Montenegro,
Bosnia-Erzegovina e Serbia) lavorare insieme per migliorare l’attrattività , la competitività a e la
connettività del territorio.
All’interno dell’Eusair il compito dell’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia è quello di
identificare interventi e capacità progettuali capaci di garantire una reale e funzionale
integrazione dei sistemi di trasporto. “La connettività fisica dell’area – ha sottolineato la
presidente – è indispensabile per creare condizioni favorevoli allo sviluppo economico della
Regione Adriatico-Ionica e rappresenta l’altra importante forma di connettività rispetto alla
libera circolazione delle persone e delle conoscenze”.
Analizzando la situazione economica dei Balcani Occidentali Serracchiani ha messo in luce come
in questi ultimi dieci anni lo scambio commerciale tra i paesi dei Balcani occidentali e l’Ue sia
più che decuplicato, raggiungendo i 44 miliardi di euro nel 2016. Tuttavia, secondo l’analisi della
Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), il divario in termini di prosperità e di
Pil pro capite tra la Ue i Balcani occidentali non si sta restringendo; inoltre si registra un
aumento dei flussi di giovani che abbandonano i paesi dell’area a causa delle difficoltÃ
occupazionali.
Il rilancio economico, però, non passa solo attraverso condizioni di stabilità e sicurezza, ma
anche con l’affermazione di una vera percezione del senso di libertà . “Ciò significa – ha detto
Serracchiani – che democrazia e stato di diritto sono valori che devono essere perseguiti
attraverso azioni concrete e visibili per la popolazione”.
“La mia riflessione finale – ha concluso la presidente – è quella di sostenere la Ue a rivedere
l’allargamento in termini maggiormente efficaci rispetto al passato, a trarre lezione da quanto giÃ
sperimentato e di considerare la regione dei Balcani occidentali come prioritaria per lo sviluppo
sociale e democratico dell’intera Europa”.
Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, il presidente dello Iai Ferdinando Nelli Feroci,
l’europarlamentare slovena Tanja Fajon, la vicesegretaria generale dell’Ince Margot
Klestil-Loeffler e l’ambasciatore Michele Giacomelli. ARC/GG/ppd
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Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia