Da Regione e Arpae. Bonaccini: “Avevamo promesso di agire in tempi celeri e lo abbiamo fatto”
Più acqua per l’agricoltura. Via libera alla deroga al deflusso minimo vitale per il Trebbia, fino al prossimo 10 settembre, e per il Taro fino al 31 agosto. Lo hanno deciso ieri la Regione e Arpae, accogliendo le richieste formulate rispettivamente dal Consorzio di bonifica di Piacenza e dal Consorzio di bonifica parmense insieme alla Società degli utenti del Naviglio Taro.
Le istanze, pervenute nei giorni scorsi, sono state valutate anche con il contributo tecnico dell’Autorità di distretto idrografico del Fiume Po e dell’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità dell’Emilia occidentale. I richiedenti la deroga dovranno farsi carico del monitoraggio sullo stato dei fiumi, con report settimanali sulle portate dei due corsi d’acqua. Sempre ogni settimana, dovranno eseguire specifiche verifiche sulle condizioni della fauna ittica con l’intervento di personale qualificato.
Già venerdì 16 giugno la Giunta aveva approvato d’urgenza la delibera sulle deroghe al deflusso minimo vitale per tutti i fiumi dell’Emilia-Romagna. Nei giorni successivi, si era tenuto a Bologna un incontro operativo per illustrare le regole e il procedimento semplificato da seguire per accedervi. La riunione era rivolta a tutti i soggetti titolari di concessioni al prelievo della risorsa idrica.
Come chiedere le deroghe ai prelievi
La deroga al Dmv può essere richiesta dai titolari di concessioni al prelievo per uso potabile e irriguo. In quest’ultimo caso la domanda può essere presentata dai singoli o in forma associata da parte di più aziende, anche attraverso le associazioni di categoria.
La richiesta dovrà attestare l’impossibilità di approvvigionamento idrico da fonti alternative ed essere accompagnata da una relazione che contenga le minime informazioni necessarie: l’attuale valore di Dmv, il volume di acqua prelevata e richiesta, le modalità del prelievo, gli ettari irrigati o il numero di abitanti serviti e le eventuali misure di mitigazione.
Fonte: Regione Emilia Romagna