Questa sera a Bolzano i genitori del giovane ricercatore torturato e ucciso in Egitto
Anche il Comune di Bolzano, con il Sindaco Renzo Caramaschi e la
Giunta Comunale, ha aderito ufficialmentealla campagna
promossa da Amnesty International “Verit per Giulio
Regeni”; per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore
italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra
le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel
passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo.
“Verit per Giulio Regeni” la richiesta di tanti
enti locali, dei principali comuni italiani, delle
universit e di altri luoghi di cultura del nostro paese
cheespongonolostriscione(da stamane
anchesulla facciata del municipio di Bolzano), o comunque un
simbolo che chieda a tutti l’impegno per avereverit
sulla morte di Giulio.
L’adesione del Comune di Bolzanoalla campagna di Amnesty
International, arriva nel giorno in cui i genitori di Giulio, i
coniugi Regenisaranno in seratanel
capoluogoaltoatesinoper un incontro pubblico nella Sala
di Rappresentanza del Municipio per raccontare il mondo di Giulio.
Il 3 febbraio del 2016, alla periferia del Cairo, sul ciglio della
superstrada per Alessandria d’Egitto, veniva ritrovato il corpo
martoriato di un ragazzo italiano: il giovane ricercatore di
Fiumicello scomparso nove giorni prima, ucciso dopo terribili
torture. Un caso inquietante che reclama verit e
giustizia.
E’ passato quasi un anno e mezzo dall’omicidio di Giulio. La
scomparsa del giovanein coincidenzacon il quinto
anniversario delle manifestazioni del 2011, che portarono alla
caduta del dittatore Hosni Mubarak. Secondo le ipotesi pi
accreditate, le torture che ha subito prima di morire, indicano il
coinvolgimento dei servizi segreti egiziani preoccupati per
le ricerche che egli stava svolgendo in ambito dei sindacati
indipendenti. Una vicenda oscura e inquietante, di cui ancora non
c’ nemmeno l’ombra di un giustizia giusta e di una
verit vera. I genitori, Paola e Claudio, le reclamano con
tutta la forza che hanno, non solo per il loro figlio, ma per tutti
gli scomparsi, per i torturati, per i violentati, per i calpestati
nei propri diritti a causa di un sistema di potere oppressivo e
distruttivo.
I coniugi Regeni sono ospiti del Centro per la pace del Comune di
Bolzano questa seravenerd 30 giugno
alle ore 20.30 nella Sala di Rappresentanza del
Comune per sollevare ancora una volta un caso fra i
pi oscuri della storia del nostro Paese e delle sue
relazioni con l’Egitto, ma anche per raccontare il mondo di Giulio,
nell’ambito del ciclo di incontri del Centro pace 2017: “La traccia
dell’altro”.
Perch sulle tracce dell’altro che il ricercatore
italiano stato barbaramente ucciso, sulla
raccolta di informazioni e dati per ricostruire i fenomeni di una
societ “altra” che il giovane incappato nella
spirale di una violenza strutturale.
Pochi giorni fa i genitori di Giulio sono saliti sul palco di
Repubblica delle idee in piazza Maggiore a Bologna insieme a
Roberto Saviano per rilanciare la loro “missione”, che
quella di di dare verit all’assassinio del loro figlio ma
nello stesso tempo di affrontare i risvolti inquietanti di una
violenza inaudita e gratuita che sacrifica giovani vite nei
sotterranei della storia: “Il 6 dicembre – ha affermato la mamma –
il procuratore generale egiziano Sadeq in un incontro a Roma ci
aveva fatto molte promesse, tra cui la consegna del fascicolo
dell’inchiesta sulla morte di Giulio”. Ma, come ha spiegato
Alessandra Ballerini, avvocato della famiglia che sar
presente all’incontro a Bolzano, “quel fascicolo non lo abbiamo
ancora visto e il procuratore si rifiuta di incontrare i nostri
legali”. Per questo, ha detto ancora la Ballerini, “siamo disposti
ad andare a breve al Cairo e non tornare fino a quando non ci
verranno date le carte”.
“Per noi – ha aggiunto la madre Paola – una lotta
costante, giornaliera e a volte anche notturna. Nonostante tutte le
difficolt noi siamo convinti che insieme si pu. Per
tutti i Giulio e le Giulie d’Egitto”. Centro per la
pace