FIRENZE – Restare in montagna. Oppure tornarci. E magari investirci. Verso questi obiettivi si indirizzano gli “Stati generali della montagna toscana” convocati per giovedì prossimo a Firenze. A distanza di 10 anni dall’ultima conferenza regionale, le ragioni di chi vive in montagna tornano al centro di una grande assise pubblica, in programma dalla mattina al pomeriggio del 6 luglio presso il cinema La Compagnia (via Cavour, 50 Rosso) a Firenze. Si tratterà di grande occasione di ascolto, di confronto, di proposta che arriva a un crocevia speciale e cioè dopo la crisi economica e finanziaria globale , che non ha risparmiato la finanza pubblica ed in particolare i servizi ed i territori periferici, e all’inizio di una fase di cauta ripresa complessiva.
“Gli stati generali” serviranno a compiere una ricognizione su ciò che è e ciò di cui ha bisogno la montagna per accompagnare questo rilancio: dai servizi sanitari a quelli scolastici, dal sistema di trasporto reale alle connessioni virtuali, dalle potenzialità turistiche a quelle agricole.
“Nei 128 comuni toscani della nostra regione vivono quasi 600mila cittadini. La superficie montana è oltre un terzo di quella complessiva. Sulla base anche solo di questi numeri, come possiamo considerare marginale la questione della montagna?” L’assessore regionale all’agricoltura e alle politiche della montagna, Marco Remaschi, ha esordito così nella conferenza stampa in cui è stata presentata la conferenza del 6 luglio.
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“Vogliamo vivere la montagna come opportunità – ha proseguito Remaschi – una grande opportunità di crescita sostenibile, e come un alleato per migliorare la qualità della vita. Non vogliamo invece subirla come un problema. Gli Stati generali di giovedì serviranno a questo: a sottolineare il bisogno di dare alla montagna il giusto valore e individuare gli interventi più adatte per questo obiettivo. Per far questo servono politiche integrate, capaci di dare risposte su più fronti, perché per vivere in montagna occorrono servizi per i quali non possono valere le stesse regole di economicità che devono essere rispettate in città . E dunque occorre un lavoro integrato su agricoltura, turismo, commercio, trasporti, sanità , sociale, servizi, perché tutto questo rende possibile continuare a vivere in montagna “.
“Facciamo un esempio concreto, internet ad esempio”, ha spiegato l’assessore della Toscana alla presidenza, ai rapporti con gli enti locali e ai sistemi informativi, Vittorio Bugli. “Senza internet e soprattutto una connessione veloce è impensabile oggi vivere o aprire un’attività economica”. “Fino a ieri – racconta – in molti paesi spersi in montagna si navigava sulla rete male. L’anno scorso abbiamo portato la banda larga ovunque, con risorse anche della Regione, laddove con le sole logiche di mercato non sarebbe mai arrivata. Ed ora sono partiti gli interventi per la banda ultralarga e poter navigare in internet ancora più velocemente, il che vuol dire poter utilizzare appieno i sempre più diffusi servizi on line, anche della pubblica amministrazione”.
“Questo – conclude – ha convinto imprese a non trasferirsi e cittadini a tornare a vivere in montagna. Con la cosiddetta ‘economia condivisa’ e la partecipazione, assieme agli enti locali e alle associazioni, stiamo invece studiando modi, opportunità e occasioni per potenziare altri servizi, con car-sharing di comunità o della pubblica amministrazione”.
L’evento sugli Stati generali della montagna di giovedì è stato organizzato dalla Regione con la collaborazione di Anci, l’associazione dei comuni. In rappresentanza di Anci ha partecipato alla conferenza di oggi Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana. “Per noi – ha detto – la valorizzazione e il rilancio dei territori montani è da sempre una priorità , sulla quale abbiamo investito particolarmente nell’ultimo anno: con tavoli dedicati, progetti innovativi di formazione professionale, intese con associazioni di categoria e istituzioni come l’Accademia dei Georgofili, con cui collaboriamo attivamente. La Regione è per noi il principale interlocutore, ed è grazie a questa fattiva collaborazione che si sta aprendo una nuova pagina per la montagna toscana, per lasciarsi alle spalle le difficoltà del passato e aprire una stagione vera di sviluppo. Per preparare gli Stati generali, Anci Toscana ha organizzato nove incontri nei territori, per dare voce ai sindaci e a tutti i soggetti interessati e raccogliere sul posto problemi, suggerimenti, proposte. Da questa base nasce il contributo che i Comuni daranno alla giornata del 6 luglio, nella consapevolezza che senza l’apporto e il coinvolgimento degli amministratori, non è possibile creare una base solida per le nuove politiche della montagna”.
Gli incontri preparatori – ha ricordato Biffoni – si sono tenuti a Licciana Nardi, Borgo a Mozzano, Sestino, Castel del Piano, Radicondoli, Ortignano Raggiolo, Firenzuola, Montieri, San Marcello Piteglio. Il lavoro preparatorio sfocerà nella grande assise di giovedì. La conferenza si aprirà con una seduta plenaria nella quale, dopo i saluti istituzionali, sarò presentato un rapporto Irpet sulla montagna toscana.
Quindi i lavori si articoleranno su quattro tavoli tematici paralleli cui parteciperanno amministratori, esperti, tecnici che saranno dedicati ad affrontare alcune delle questioni cruciali della vita in montagna. Saranno presenti a questi tavoli gli assessori regionali Stefania Saccardi (sanità ), Cristina Grieco (Istruzione), Stefano Ciuoffo (turismo), Monica Barni (cultura), Federica Fratoni (ambiente), e naturalmente Marco Remaschi.
I lavori si completeranno nel pomeriggio in seduta plenaria con l’intervento di Luigi Polizzi, dirigente del ministero per le politiche agricole e con un tavolo di lavoro conclusivo in cui verranno ‘restituiti’ i lavori dei tavoli tematici. A questa fase conclusiva parteciperà insieme a Marco Remaschi e a Matteo Biffoni l’assessore regionale a bilancio e rapporti con gli enti locali Vittorio Bugli.
Fonte: Regione Toscana