Porcari (LUCCA) –
LUCCA. Ore decisive per la vertenza dei lavoratori Tuodì. Oggi alle 10.30 nella sede di Confcommercio a Roma, infatti, i rappresentanti sindacali di Cgil e Uil incontreranno la proprietà , legata alla catena di supermercati Dico, per affrontare, tra le tante, la questione della pesante situazione debitoria, stimata tra i 350 e i 400 milioni di euro, che ha ridotto ai minimi termini i rifornimenti ai vari punti vendita, otto in provincia di Lucca, e portato sempre in provincia di Lucca al licenziamento di 79 dipendenti della Gimar, ditta che gestisce macellerie e gastronomie nei punti vendita della Toscana.
C’è preoccupazione, ovviamente, per i dipendenti di Tuodì. Tra i punti vendita di Viareggio, Massarosa, Pietrasanta, Porcari, Pian di Coreglia, Pieve Fosciana, Altopascio e Lido di Camaiore, sono circa 60 i lavoratori impiegati. E la preoccupazione è cresciuta perché la proprietà non ha mai comunicato un nuovo piano industriale. A Lucca, come in molte altri parti d’Italia, non si è parlato di licenziamenti. Ma lo scenario si complica e al tavolo organizzato oggi a Roma si cercherà di capire l’azienda cosa intenda fare.
«Ci sono molte voci legate alla cessione dei Tuodì ad altri gruppi e per prima cosa chiederemo alla proprietà di capire cosa c’è di vero – spiegano i sindacati, con Giovanni Sgrò della Uil e Daniela Ricchetti per Filcams Cgil impegnati nella trattativa per i lavoratori lucchesi -. Poi andrà capito, in caso di vendita, questa con che modalità avverrà ». Il gruppo Panorama sembra interessato, ma mantenere i livelli occupazionali resta, ovviamente, il primo punto che sul tavolo porteranno i sindacati. «Sono decine di lavoratori che conoscono poco o nulla del loro futuro occupazionale – spiegano ancora i sindacati -. Anche la situazione dei dipendenti Gimar, licenziati quando erano in ferie, non va tralasciata. Questo perché questi lavoratori sono ex dipendenti Tuodì poi passati all’azienda con sede a Pontedera. Noi, comunque, chiederemo garanzie sui livelli occupazionali, sugli stipendi e in caso di vendita anche per mantenere gli stessi parametri salariali».
Al tavolo di Roma per i 79 lavoratori Gimar si chiederanno ulteriori chiarimenti anche sui licenziamenti. «Alcuni avrebbero probabilmente diritto al reintegro – concludono i sindacati -. Ci sarà da analizzare caso per
caso perché le lettere di licenziamento sono arrivate a molti lavoratori il giorno prima di essere mandati forzatamente in ferie. E poi la cessazione del rapporto di lavoro è avvenuta in maniera singola e non collettiva. Con problematiche nell’ottenimento degli ammortizzatori sociali».
Fonte: Il Tirreno