Udine, 9 lug – “Sono felicissima, il riconoscimento di
Palmanova a patrimonio dell’umanità è un risultato storico
straordinario che riempie di orgoglio il Friuli Venezia Giulia e
l’Italia intera”.
La presidente della Regione, Debora Serracchiani ha accolto con
queste parole la notizia giunta da Cracovia (Polonia) dove il
Comitato per il Patrimonio Mondiale, riunito nella 41ma sessione,
ha accolto la candidatura delle Opere di difesa veneziane tra XVI
e XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar occidentale, che
include la città fortezza di Palmanova con la sua cinta stellata
secentesca.
“È un risultato tanto più eccezionale in quanto frutto di una
candidatura transnazionale che unisce l’Italia alla Croazia e al
Montenegro, facendo del Friuli Venezia Giulia l’anello di
congiunzione di un itinerario tra terra e mare che assegna
all’Adriatico un valore unificatore”.
Oltre alle città italiane, la capofila Bergamo e Peschiera del
Garda, la candidatura include a patrimonio dell’umanità , Zara e
Sebenico in Croazia e Cattaro in Montenegro “creando
l’opportunità di ripristinare, nel segno della comune matrice
storica, un itinerario europeo di elevato interesse culturale e
politico, poiché anticipa nell’unione culturale l’ambizione di
alcuni paesi dell’area balcanica che da anni guardano con
interesse all’ingresso nell’Unione europea”, sottolinea
Serracchiani.
“Con questo riconoscimento la nostra piccola regione conferma il
suo grande patrimonio artistico, che oggi annovera ben cinque
siti Unesco”, sottolinea la presidente ricordando Aquileia,
iscritta a patrimonio dell’umanità con la Basilica paleocristiana
nel 1998, la Cividale longobarda (2011) i siti naturalistici
delle Dolomiti (2009) e il sito palafitticolo del Palù di Livenza
(2011).
“Mi congratulo con il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, e
con tutta la giunta comunale per aver perseverato con tenacia un
traguardo raggiunto nell’arco di poco più di un mandato”,
aggiunge Serracchiani che ringrazia “l’impegno profuso dal
ministro Dario Franceschini nell’accompagnare il Comune di
Palmanova e le altre città italiane, nel difficile percorso, non
facendo mancare mai il proprio attivo interesse nei momenti anche
critici che hanno caratterizzato l’iter procedurale”.
“Ora la Regione è pronta a tornare al lavoro per dare ali alla
valorizzazione del cluster delle città Unesco, consapevole di
essere l’unica regione italiana a poter vantare tre perle come
Aquileia, Cividale e Palmanova, in pochi chilometri che
abbracciano 2000 anni di storia, dall’antichità al Rinascimento,
passando per il Medioevo”.
ARC/SSA/EP
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia