(Acs) Perugia, 11 luglio 2017 – L’Aula di Palazzo Cesaroni ha preso atto della relazione, illustrata da Carla Casciari (Pd) sull’attività delle associazioni di volontariato iscritte al registro regionale.Â
“Al 2016 – ha spiegato Carla Casciari – sono 593 le associazioni iscritte, per la gran parte attive nel sociale e nel sistema sanitario, con un incremento di 36 unità rispetto all’anno precedente. Vi sono stati anche 4 dinieghi e 14 cancellazioni, queste ultime motivate dal non aver rispettato gli adempimenti previsti, ad esempio la rendicontazione scritta delle proprie attività per cui, a seguito dei controlli, gli uffici hanno provveduto alla cancellazione. Si evidenzia il numero contenuto di cancellazioni: si pensi che nel 2010 furono 113, a testimonianza che le associazioni iscritte al Registro sono molto vitali, svolgono continuativamente la propria attività e ottemperano ai propri adempimenti previsti dalle leggi per il mantenimento dei requisiti necessari. Nonostante una profonda crisi economico-sociale, le iscrizioni si mantengono costanti, dimostrando che il modello del volontariato continua ad essere un modello ben radicato nella società regionale. I cittadini si rivolgono ad esso come beneficiari, ma anche come sostenitori, donando piccoli contributi o facendo ricorso al 5 per mille in favore delle associazioni di volontariatoâ€.
Il consigliere CLAUDIO RICCI ha sottolineato “l’importanza dell’impegno nei settori cruciali della sanità e del sociale, che coinvolge il 75 per cento delle associazioni, ed ha rimarcato che sono in crescita anche le associazioni di volontariato che si impegnano nella salvaguardia del patrimonio storico-culturale e nella protezione civile. Una crescita – ha detto – che va sempre più nella direzione di una maggiore integrazione fra pubblico, privato e associazioniâ€.
Nel rilevare l’importanza della “grande risorsa costituita dal volontariatoâ€, MARIA GRAZIA CARBONARi (M5S) ha chiesto che la Regione “approfondisca le verifiche sull’attività delle associazioni che, in qualche caso, non presentano alcuna relazione sulle proprie attività nonostante percepiscano soldi pubbliciâ€, rimarcando che “alcune di esse, ad esempio quelle che fanno trasporto sanitario, ricevono ingenti somme di denaro. Ci sono anche due verbali della Guardia di Finanza che attestano che i fondi non sono stati utilizzati come previsto, quindi i controlli fatti non sono stati sufficienti. Dovrebbero anche consegnare il libro soci ogni anno, ma non lo fanno e qualcuno deve fare le opportune verificheâ€. PG/
Fonte: Regione Umbria