Lucca –
S. Paolino di Lucca (… – I secolo) è stato un vescovo romano, secondo la tradizione primo vescovo di Lucca; subì il martirio ed è venerato dalla chiesa cattolica come santo e patrono principale della città di Lucca e della sua Arcidiocesi.
Non si hanno notizie storiche certe della vita (e neppure dell’esistenza). So di andare controcorrente (e non è certo questo il luogo per fare disquisizioni storiche!) ma io credo (e credo di aver trovato qualche prova storica) nell’esistenza di S. Paolino!
La leggenda (e guardate che le favole, come le leggende hanno sempre qualche fondamento di verità !) lo descrive come seguace diretto di san Pietro, nella chiesa di Antiochia (per questo noto anche come Paolino di Antiochia); ciò riveste grande importanza nella rivendicazione della filiazione petrina dell’arcidiocesi. E si potrebbe anche ipotizzare che il nostro vescovo fosse così chiamato, con il diminutivo di Paolino per distinguerlo da Paolo che pure era ad Antiochia. Dallo stesso Pietro sarebbe stato spedito a Lucca per convertirne il popolo; qui sarebbe avvenuto il suo martirio al tempo della persecuzione di Nerone. Il suo nome non compare nelle fonti medioevali, fra cui il catalogo dei vescovi della diocesi.
Se Paolino è stata figura storica, questa è legata a S.Torpè, inviato, con la stessa missione di Paolino a Lucca, a Pisa da San Pietro. La tradizione vuole che S.Pietro arrivi al porto di Pisa nel 44 (era quasi certamente e predicava a Roma due anni prima, nel 42 sotto Claudio) e sbarchi dove adesso c’è la splendida , là dove allora rrivava il mare che si allontanava sempre più da Pisa. Nulla vieta che Torpè (o Torpete) funzionario di corte di Nerone, Paolino e Pietro siano giunti per mare assieme. Come il martirio di Paolino sia contemporaneo di quello di Torpete (68 d.C) un anno dopo quelli di Pietro e Paolo avvenuti a Roma nel 67.
Sia come sia, mentre Pisa è città etrusca e Lucca romana, qualcosa di profondissimo le lega invece nel Cristianesimo! E si giungerà poi ad avere a Pisa il corpo di San Nicodemo del Sinedrio e scultore del Volto Santo che è invece a Lucca!
La nascita della venerazione per il santo è legata al rinvenimento di reliquie nella chiesa di San Giorgio, avvenuto al momento della distruzione (1261) per far posto alla seconda cerchia di mura. Il rinvenimento di dette reliquie fu messo in relazione agli avvenimenti narrati nella Passio detta di San Torpete o Torpè composta nel VI o all’inizio del VII secolo. In questo testo si fa menzione di un eremita di nome Antonius ritiratosi sul Monte Pisano, infaticabile battezzatore (avrebbe appunto battezzato Torpé) e indefesso raccoglitore di spoglie dei martiri, che poi inumava religiosamente; al seguito di queste notizie, furono rinvenute numerose tombe e titula (frammenti di lapidi incisi) di martiri, fra cui quello di Paolino. In un’epistola di Enrico I vescovo viene descritta appunto l’invenzione delle reliquie di tre martiri, indicati come «Paolino vescovo e discepolo di s. Pietro apostolo, primo vescovo di Lucca, Severo presbitero e Teobaldo soldato». In seguito la memoria dei compagni di sepoltura di Paolino si offuscherà , mentre quest’ultimo crescerà d’importanza, fino a venire proclamato patrono principale della città . La chiesa dei Santi Paolino e Donato, costruita in sostituzione di diverse chiese distrutte nella zona ovest della città , ne divenne presto il santuario principale. Oltre alla Basilica Collegiata della Città di Lucca, a lui è dedicata il Duomo della Città di Viareggio ed anche il Castello di Ripafratta.
A San Paolino è dedicato anche l’omonimo Castello di Ripafratta, in territorio pisano sul confine tra Lucca e Pisa.
Per il cosiddetto miracolo di San Paolino, raffigurato in una tela conservata nella chiesa suddetta, consisterebbe nell’intervento miracoloso verificatosi in occasione delle celebrazioni della festa del santo il 12 luglio 1664, quando uno dei cannoni nella piazza del baluardo san Donato, che avrebbero dovuto sparare a salve per festeggiare il santo, scaricò invece una raffica di mitraglia su un gruppo di devoti che entrava in città dalla porta San Donato, colpendo molte persone senza che nessuno ne rimanesse gravemente ferito. Vedi articolo:
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San Torpete, lat. Caius Silvius Torpetius, conosciuto anche come Torpè, Torpes, Torpezio, Tropezio, Tropez (… – Pisa, 29 aprile 68), fu cortigiano di Nerone: convertitosi al cristianesimo, morì martire per decapitazione;
San Torpè visse al tempo in cui Pietro apostolo, prima di raggiungere Roma, si era fermato presso la Basilica di San Piero a Grado.
Torpè, convertitosi al Cristianesimo, fu battezzato dal religioso Antonio, eremita sui monti tra Pisa e Lucca.
Torpè venne perseguitato in quanto cristiano e costretto, senza successo, a praticare la religione pagana adottata dall’Impero Romano.
L’imperatore Nerone, il quale credeva nella dea Diana come progenitrice dell’Universo, lo fece torturare: Evelio, funzionario dell’imperatore romano, vedendo che il santo era uscito incolume dalle feroci prove a cui era stato sottoposto, si convertì alla fede cristiana.
Dopo la sua morte, per decapitazione, il corpo di Torpete fu abbandonato sopra un’imbarcazione, insieme ad un gallo e ad un cane, alla foce dell’Arno.
La barca si arenò nelle vicinanze di una piccola cittadina della Provenza chiamata Heraclea e ribattezzata Saint-Tropez in onore del Santo.
Certo il Santo nn sapeva che il suo nome sarebbe stato legato ai fasti di Brigitte Bardot!
“Martirio di San Torpèâ€, Olio su tela, Duomo di Pisa
Al Santo si attribuiscono molti prodigi tra cui, nel giorno 29 aprile 1633, la liberazione dalla peste, dilagante nella città di Pisa.
Le tre principali chiese dedicate al Santo pisano si trovano a Pisa, a Genova e a Saint-Tropez. A Pisa è presente la Chiesa e convento di San Torpé, in via Fedeli. A Genova invece sorge la Chiesa di San Torpete. Torpè, paese in provincia di Nuoro, prende il nome da questo santo a cui il 18 settembre di ogni anno è dedicata una processione , dove la statua del santo viene portata in giro per il paese.
Fonte Verde Azzurro