FIRENZE – Ora. Persone. E’ intorno a queste due parole chiave che si è sviluppato l’intervento con cui l’assessore all’immigrazione Vittorio Bugli ha aperto, al Cinema della Compagnia di Firenze, la giornata di lavori dedicata alla presentazione del Libro bianco sulle politiche di accoglienza per i richiedenti asilo.
“Sono oltre centomila – ha ricordato Bugli – i migranti sbarcati in Italia dall’inizio dell’anno. Dietro questo numero ci sono persone, con un nome e un cognome, una famiglia, una storia di vita. E sono qua ora sul nostro territorio. Di loro dobbiamo occuparci di più e preoccuparci di meno E’ a partire da questa visione che abbiamo impostato tutto il lavoro contenuto dentro il documento che presentiamo oggi. Un documento che affronta la questione dell’accoglienza partendo dal presupposto che dobbiamo occuparci di chi è qui ora e di chi sarà qui a breve. Un documento che fa proposte sul come accogliamo, non sul se lo facciamo”.
“Il fenomeno migratorio – ha affermato – non ha carattere emergenziale, ma strutturale. E’ da questo assunto che dobbiamo partire per impegnarci a costruire politiche pubbliche orientate ad un obiettivo condiviso e primario: quello della coesione sociale. In Toscana ospitiamo poco meno di 14mila migranti: lo 0.37 della popolazione. Può un numero come questo destare preoccupazione per la perdita della nostra identità o dei nostri valori? E ricordiamoli – ha insistito Bugli – quali sono i valori identitari europei: dignità , libertà , uguaglianza, solidarietà . C’è paura che chi sta arrivando sulle nostre coste ci tolga parte del nostro benessere, minacci i nostri “diritti acquisiti” al lavoro, al benessere, alla cura. Ma dovremmo ricordare che i diritti che crediamo di vedere minacciati sono il frutto delle lotte e dell’iniziativa proprio di chi non aveva, di chi era più vulnerabile e sofferente”.
“E allora forse è proprio questa grandissima crisi umanitaria – ha detto l’assessore – l’occasione per rigenerare un modello di welfare, ma anche un modello di società . Dobbiamo cogliere questa crisi come opportunità per riconoscere nell’altro la persona, per riscoprirci comunità , per ritrovare la fiducia”.
“Questa visione – ha continuato – si traduce in una serie di principi che stanno alla base degli obiettivi che ci diamo e delle azioni che metteremo in campo, puntualmente elencate nel Libro Bianco. Sono principi che abbiamo condiviso con tante delle persone presenti oggi grazie al percorso di partecipazione e che rappresentano i presupposti degli obiettivi che insieme ci siamo dati e delle azioni che proponiamo per realizzarli. È un documento ambizioso che prova a mettere insieme in modo integrato tante diverse dimensioni delle politiche regionali. Non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Da qui partiamo – ha concluso Bugli – anche per ridare alla politica il ruolo che dovrebbe esercitare sempre: rispondere alle sfide di oggi disegnando percorsi per la società di domani”.
Fonte: Regione Toscana