“Dalla risposta alla domanda di attualità dataci oggi dall’assessore all’urbanistica Bettarini, emerge che, purtroppo, il Comune non dispone degli strumenti normativi per poter garantire la prosecuzione dell’attività del caffè Giacosa, dopo l’annuncio della sua chiusura dato dall’attuale proprietario, lo stilista Cavalli. Ciononostante, facciamo appello alla futura proprietà perché mantenga gli attuali livelli occupazionali ed anche lo storico marchio fondato nel 1815 a Firenze. Ricordiamo che, negli anni ’20 proprio al Caffè Giacosa fu inventato il Negroni”. Questa la dichiarazione del consigliere PD Leonardo Bieber.
“Nel regolamento urbanistico abbiamo inserito una serie di norme per tutelare e valorizzare gli esercizi commerciali storici, vincolando non solo il tipo di attività ma anche gli arredi. Questo perché, se dovesse cambiare la proprietà , ad esempio, di uno dei caffè storici di piazza della Repubblica, non sia possibile né cambiare la destinazione d’uso né l’ambiente dei locali, a meno che non sia il Consiglio comunale stesso a stabilirlo con un’apposita delibera – spiega Bieber –. Nel caso del Caffè Giacosa, invece, nel 2001 il locale è stato spostato dalla sede storica di via Tornabuoni a via della Spada, facendo così venire meno alcune caratteristiche che avrebbero consentito il suo inserimento nell’elenco degli esercizi storici. Ecco perché oggi il caffè Giacosa, nonostante la sua storia secolare, è classificato come semplice attività commerciale”.
“Ovviamente non entriamo nel merito delle scelte imprenditoriali di un gruppo fiorentino che decide di togliere dal cuore della città la sua boutique, preferendo i mercati asiatici, ma ci auguriamo che chi arriverà al suo posto abbia a cuore l’identità e la storia della nostra città e di questo locale, che al di là delle norme di legge merita di essere salvaguardato” conclude il consigliere dem. (fdr)Â
Fonte: Comune di Firenze