Trieste, 17 lug – La Regione ha espresso il proprio parere al
ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
nell’ambito del procedimento nazionale di verifica di
assoggettabilità della valutazione di impatto ambientale per la
realizzazione del nuovo layout (configurazione) del piano di
armamento nel Porto di Trieste. Secondo l’amministrazione
regionale, il progetto può non essere assoggettato alla Via
purché prima dell’avvio del cantiere e durante la realizzazione
dei lavori vengano rispettate precise prescrizioni per la tutela
dell’ambiente.
La decisione è stata approvata dalla Giunta regionale su proposta
dell’assessore all’Ambiente, Sara Vito, dopo i pareri positivi
espressi dai servizi Difesa del suolo, Energia, Trasporto
pubblico regionale e locale, Paesaggio e biodiversità e
dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Fvg).
La Regione impone quindi chiare regole all’esteso intervento di
manutenzione straordinaria e ristrutturazione che l’AutoritÃ
portuale prevede di realizzare per potenziare la movimentazione a
servizio dei moli V, VI e VII e migliorare le condizioni di
interconnessione con le strutture ferroviarie.
Vito ha chiarito che l’amministrazione regionale “vigilerà sul
rispetto delle prescrizioni imposte al cantiere, che potrà però
concretizzarsi in tempi decisamente più contenuti. Il Porto di
Trieste è un’infrastruttura fondamentale e questo atto permetterÃ
di favorirne il potenziamento nel pieno rispetto dell’ambiente
senza che sia necessaria una nuova Via”.
In particolare, nella fase precedente alla progettazione
esecutiva dovrà essere assicurata l’invarianza idraulica per le
eventuali aree di nuova impermeabilizzazione. Al fine di
compensare la minore capacità della zona di drenare la pioggia
dovranno quindi essere predisposti sistemi per la raccolta, la
depurazione e il riuso delle acque.
Prima della progettazione esecutiva dovranno essere adottate
misure per la riduzione delle emissioni nell’atmosfera, tra le
quali, l’adozione di sistemi di gestione ambientale certificati
da parte dell’Autorità portuale, la promozione del ricorso a
combustibili di nuova generazione, lo sfruttamento delle energie
rinnovabili e la predisposizione all’elettrificazione delle
banchine e contenimento delle emissioni della mobilità interna
con mezzi a basso impatto. Inoltre, l’Autorità portuale dovrÃ
verificare la fattibilità , dal punto di vista tecnico-economico,
dell’elettrificazione parziale del binario del varco fino allo
scambio con il tronchino di indipendenza e la possibilità di
movimentazione delle tradotte con la stessa locomotiva del treno.
Precedentemente alla cantierizzazione, l’Autorità portuale dovrÃ
concordare con Arpa Fvg un piano di monitoraggio coordinato e
integrato con le attività in via di definizione in materia per il
Piano regolatore portuale. Il documento, che terrà conto della
componente acustica, della qualità dell’aria e degli scarichi
idrici derivanti dal trattamento delle acque meteoriche, dovrÃ
prevedere un protocollo attuativo da porre in atto qualora si
verificassero impatti ambientali non preventivati. L’AutoritÃ
portuale sarà tenuta quindi a concordare con Arpa Fvg un piano di
abbattimento del rumore e dovrà verificare la possibilità di
riutilizzare in loco il materiale scavato e, nel caso questo
fosse impossibile, conferirlo a un centro di recupero.
Durante l’allestimento del cantiere e lo svolgimento dei lavori
dovranno essere adottati accorgimenti per evitare eccessive
emissioni come l’allestimento di barriere mobili antipolvere, la
nebulizzazione d’acqua sulle aree di passaggio, di scavo e di
sbancamento ma anche l’utilizzo di mezzi pesanti telonati per il
trasporto di terre/inerti, il lavaggio periodico della viabilitÃ
esterna al cantiere e dei mezzi e il contenimento della velocitÃ
di transito a 20 chilometri orari.
ARC/MA/fc
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia