Livorno –
Dal 21 luglio al 27 agosto nella Sala degli Archi
“Né mai di te si avrà memoria” la mostra di Federico Bernini in Fortezza Nuova
76 scatti che scrutano la realtà del Mediterraneo. Una nuova esposizione del Tavolo della Fotografia
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Livorno, 13 luglio 2017 – Né mai di te si avrà memoria: Federico Bernini fotografo tra Lesbo e Saint-Tropezè il titolo della mostra fotografica che verrà inaugurata venerdì 21 luglio (alle ore 18) nella Sala degli Archi della Fortezza Nuova dove rimarrà fino al 27 agosto. Inserita nel programma del Tavolo della Fotografia, nel progetto “Di Terra e di Mareâ€, la mostra sarà visitabile anche nelle serate di Effetto Venezia.
Le foto di Bernini, nel loro insieme, ci ricordano che la situazione contemporanea è complessa e articolata, e il mezzo fotografico serve a tramandarne il ricordo, a far sì che, parafrasando appunto Saffo, di tutto questo si abbia memoria. Curata da Giorgio Bacci, “Né mai di te si avrà memoria†trae spunto da un frammento di Saffo pubblicato nel volume edito da Corrente nel 1940 a cura di Salvatore Quasimodo. La frase si presta efficacemente a inquadrare i motivi fondanti dell’opera di Federico Bernini, reporter attento e sensibile di una realtà , quella del Mediterraneo, in continua e magmatica evoluzione e compresa tra due estremi mai come oggi lontani e stridenti. Da una parte il dramma dei migranti, delle vite e dei sogni spezzati, dall’altra l’illusione della serenità e del distacco, su cui può irrompere improvvisamente il terrore.
Ecco allora che Lesbo, l’isola di Saffo appunto, si presta icasticamente a divenire emblema delle contraddizioni: un’isola associata alla poesia, all’amore, alla lira e al canto di una delle più celebri poetesse, si trasforma in un paesaggio surreale popolato di giubbotti di salvataggio e di barche in disarmo, in mezzo alle quali fa capolino, particolare ancor più irrazionale, una poltrona che sembra essere stata catapultata fuori da un salotto della borghesia turca o siriana.
Se Lesbo dunque è il polo di osservazione di un dramma in corso, Saint-Tropez e Cannes diventano (non)luoghi che si illudono di restare fuori dalla contemporaneità , fingendosi legati a stereotipi di narrazione filmica. Bernini però nelle sue fotografie capisce (e fa capire all’osservatore) che tale tranquillità è effimera, filtrando gli assolati panorami marini attraverso croci e cimiteri: un cortocircuito che arriva all’apice nelle foto dedicate a Nizza, in cui alcuni turisti trascinano faticosamente i loro trolley osservando distrattamente le corone di fiori ai lati della strada.
Nelle foto di Federico Bernini si riscontra una calma superficiale dunque, che sembra tornare anche nelle immagini dedicate a Livorno, colta perfettamente nel suo essere placido e indifferente, un passo indietro rispetto alle tormentate evoluzioni contemporanee: gli ombrelloni e le sdraio rappresentano così una zona di pausa e di riposo, trasmettendo una meditazione astratta dal contesto.
Federico Bernini (Livorno, 1980), è fotografo professionista e fotoreporter. Attualmente vive a Torino dove dal 2011 al 2017 ha collaborato con varie agenzie fotografiche, ricoprendo il ruolo di responsabile dei fotografi dell’agenzia LaPresse dal 2015 al 2017. È socio fondatore dell’Associazione Culturale Witness Journal e membro della redazione del magazine fotografico www.witnessjournal.comDa anni documenta fotograficamente i principali eventi di politica e attualità nazionali e internazionali. Tra i suoi lavori vanno almeno ricordati i progetti legati all’antimafia sociale (tra 2009 e 2012, attestando le attività svolte sui terreni confiscati alla Mafia in Sicilia e alla Camorra in Campania); i fotoreportage, tra 2011 e 2015,dedicati alle zone balcaniche colpite dalla guerra degli anni Novanta (Srebrenica, Novi Sad, Vukovar, Sarajevo e Mostar); i fotoreportage, tra 2015 e 2016, dei Viaggi Apostolici di Papa Francesco in Bosnia, Grecia, Georgia, Armenia e Azerbaijan. Attivo anche nel campo del cinema e della moda, dal 2011 documenta il Festival del Cinema di Berlino e le principali Fashion Week mondiali. Cura inoltre diversi progetti di fotografia commerciale per agenzie di comunicazione e direttamente per aziende private.
La mostra sarà visitabile, ad ingresso gratuito, dal giovedì alla domenica con i seguenti orari: (giovedì e venerdì dalle ore 16 alle 19) e sabato e domenica (dalle ore 11.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 20).
Dal 27 al 30 luglio, in occasione di Effetto Venezia, la mostra sarà aperta dalle 18 alle 24.
Info:
Comune Livorno Ufficio Cultura, Spettacolo e Rapporti con l’Università e Ricerca 0586.820521/523 cultura@comune.livorno.it
www.comune.livorno.it