“E’ inaccettabile che l’amministrazione vada avanti con l’alienazione degli alloggi di via dei Pepi, perché li considera case ERP, mentre la Regione afferma il contrario, così nei prossimi giorni presenterò l’esposto alla magistratura perché chiarisca le eventuali violazioni alla normativa”. Lo afferma Miriam Amato, consigliera di Alternativa Libera, dopo la risposta avuta al suo question time da parte dell’assessore Gianassi. “Oggi in aula l’assessore ha confermato la volontà dell’amministrazione di proseguire nell’alienazione delle abitazioni di via de Pepi – precisa la consigliera – ed anche io con altrettanta tenacia proseguirò depositando un esposto alla Magistratura, soprattutto dopo che anche la Regione Toscana ci dà ragione, definendoli alloggi ERP. Con la carenza di case che abbiamo a Firenze e con l’abbandono del centro storico da parte dei residenti – incalza la consigliera – la soluzione dell’amministrazione è quella di vendere gli alloggi, allontanando le famiglie, per destinarle altrove e in altri abitazioni, che probabilmente sarebbero dovuti andare alle famiglie in lista per una casa popolareâ€.
“Firenze ha bisogno di risposte concrete per l’emergenza abitativa – sottolinea Amato – a partire dal fatto che dall’ultimo bando ERP del 2012, col quale si è dato risposta solo al 3% delle domande, sono passati 4 lunghi anni ed oggi in lista abbiamo 2198 nuclei familiari. E I contributi affitto riescono a coprire solo una minima parte delle richieste e solo per un mese l’anno. I Fondi per l’accoglienza – prosegue la consigliera – per coloro che provengono da sfratti e sgomberi, come da nota ufficiale del 12 giugno, sono stati bloccati. Nella nostra città ci sono baracche, tendopoli e stabili occupati nei quali si rifugiano coloro che quest’amministrazione fa finta di non vedere e che preferisce disperdere sul territorio piuttosto che includerli in un percorso di legalità “.
“La Firenze cartolina, in cui la realtà va oltre la montagna, allestita in Piazza della Signoria, di merce griffata, contraffatta e sequestrata – continua la consigliera – che riporta inevitabilmente alla mente Don Ciotti e la sua definizione di legalità di facciata: «Oggi c’è molta legalità di facciata, che non ha alcun legame con la giustizia. C’è il rischio di fare della legalità un idolo, uno strumento non di giustizia ma di potere». E mentre l’opinione pubblica si scandalizza per la contraffazione di un brand – conclude Amato – la povertà cresce a dismisura così come l’emergenza abitativa e la marginalità â€. (s.spa.)Â
Fonte: Comune di Firenze