“Abbiamo presentato una delibera per regolamentare l’attività delle sale slot e delle sale scommesse. Lo abbiamo fatto perché l’ordinanza del sindaco Nardella ha una fragilità intrinseca che si è svelata subito nella sua applicazioneâ€. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, illustra il lavoro del suo gruppo consiliare. E spiega: “La necessità di un regolamento è sotto gli occhi di tutti, in particolare è necessaria una concordanza con la legge regionale, è arrivato il momento di farlo. Altrimenti parlare di lotta alla ludopatia è solo uno sloganâ€.
“La nostra proposta prevede che vi siano aperture non superiori alle 12 ore e, in particolare, dalle 20 alle 8 per metà delle sale attive. E introduce un limite spaziale – continua Grassi – ovvero che non vi sia la nascita di nuove attività di gioco a meno di 500 metri da civili abitazioni, centri socio-sanitari del Comune, farmacie e studi mediciâ€.
“Dispiace che sia stata bocciata la nostra proposta. Sappiamo – aggiunge il capogruppo – che è allo studio anche una delibera da parte della maggioranza, ma visto che il tema è caro a tutti i gruppi consiliari, non sarebbe stato male se si fosse preso spunto dalla giornata di ieri per trovare una soluzione in comuneâ€.
“Aspetteremo che il gruppo del Pd sia pronto, per poter almeno portare il nostro contributo al regolamento. Ieri in aula non ci è stato possibile – conclude Grassi – perché questa amministrazione non accetta né suggerimenti e né collaborazioni. La vocazione a far da sé è una costante del sindaco Nardellaâ€. (s.spa.)
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Fonte: Comune di Firenze