FIRENZE – La Corte dei conti ‘promuove’ il bilancio consuntivo 2016 della Regione Toscana e ne attesta la regolarità , con l’eccezione di un errore nella contabilizzazione di due finanziamenti europei (T-ent e Cert-Ent) per un impegno complessivo di 180.000 euro, erroneamente catalogati tra le partite di giro. La sentenza è stata emessa questa mattina a Firenze dalla Sezione di controllo della Corte dei conti in sede di giudizio di parifica.
Secondo la relazione presentata dalla Sezione, infatti, la situazione finanziaria della Toscana è migliorata, con un indebitamento che passa dai 3,5 miliardi del 2015 a circa 3 miliardi nel 2016, con un complessivo miglioramento nei tempi dei pagamenti e nessuna anticipazione di cassa. Il 2016 si è chiuso con un passivo di 167,08 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 620,72 milioni del 2015. L’ammontare complessivo del debito al 31 dicembre 2016 è pari a 1.942,43 milioni, anche questo in calo rispetto ai 2.046 del 2015 ed ai 2.164,5 del 2014.
A fronte di questi aspetti positivi, tuttavia, la Corte dei conti ha sottolineato alcuni elementi di preoccupazione riscontrati nell’analisi del bilancio regionale, in particolare la presenza di contratti derivati sottoscritti in passato, eccessivi ritardi nei pagamenti delle forniture da parte delle ASL (a fronte di una diminuzione nei tempi di pagamento da parte dell’amministrazione regionale, le aziende sanitarie pagano in media dopo 165 giorni), la partecipazione della Regione a 20 società ed in particolare la sua presenza al 70% nella proprietà delle società termali di Montecatini, Chianciano e Casciana, infine il mancato raggiungimento degli obiettivi di risparmio e programmazione che erano stati previsti per Estar.
“Ringrazio la Sezione e la Procura per il lavoro svolto e per lo spirito di collaborazione dimostrato – ha detto l’assessore regionale al bilancio Vittorio Bugli, presente alla seduta – Concordo pienamente con la riflessione del procuratore regionale Rosaria Acheropita Mondera sulla necessità per la politica di amministrare le risorse pubbliche con criterio e sobrietà , ed è proprio seguendo questi principi che siamo riusciti in questi anni a mantenere in pareggio i bilanci regionali senza ridurre i principali servizi e mantenendo gli investimenti. Ricordo che la Toscana è riuscita a mantere un bilancio corretto nonostante abbia visto un impressionante taglio delle proprie risorse, ben 850 milioni di euro solo a cavallo delle annualità 2012/15. Solo grazie alla sobrietà invocata dal procuratore siamo riusciti a mantenere i servizi e limitare i costi. Abbiamo fatto riforme e ridotto i costi amministrativi, riducendo anche le posizioni di vertice: abbiamo infatti tagliato di 15 unità il numero dei dirigenti e ridotto da 60 a 40 il numero dei Consiglieri regionali. Sappiamo che davanti alle criticità ognuno deve fare la propria parte ed abbiamo accettato la sfida”.
Bugli è poi entrato nel dettaglio delle questioni segnalate dal procuratore. “Ogni toscano – ha psiegato l’assessore – ha un livello di indebitamento che è circa la metà rispetto a quello della media delle altre Regioni, è vero che questo ci impone un risultato peggiore in termini di disavanzo ma per noi è anche fonte di soddisfazione sapere che grazie ad una gestione oculata su ogni cittadino toscano grava la metà del debito che pesa sui cittadini delle altre Regioni. Per quanto riguarda i derivati, si tratta di una scelta del passato, fatta per ‘assicurarsi’ contro l’eventualità di un rialzo dei tassi d’interesse visto che all’epoca non erano prevedibili la crisi e il conseguente crollo del costo del denaro. Infine sulle partecipate auspico di presentarmi il prossimo anno alla riunione di questa Corte presentando passi avanti concreti verso la dismissione dell’intera quota regionale nelle società termali e con altri atti significativi”.
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Fonte: Regione Toscana