FIRENZE – Il tratto toscano della Via Francigena diventa da oggi il primo prodotto turistico omogeneo, come previsto dalla nuova legge regionale in materia. Una modalità innovativa per promuovere e valorizzare un cammino che sta scalando posizioni nella classifica dei viaggiatori alla ricerca di turismo esperienziale, ma anche per alleggerire e diversificare la pressione turistica nelle città d’arte. Una modalità , come ha spiegato l’assessore al turismo Stefano Ciuoffo, anche per responsabilizzare e rendere protagonisti i 39 Comuni toscani attraversati dalla Via Francigena.
“I Comuni – ha detto l’assessore – si mettono in gioco e diventano protagonisti. E’ importante mettere in evidenza gli aspetti romantici e religiosi legati a questo cammino ma lo è altrettanto cominciare a parlare di cose concrete, di strutturazione del tracciato. E’ il momento di lavorare con metodo, di motivare le comunità locali a difendere la propria storia, le proprie tradizioni, altrimenti la Francigena rischia di disperdersi. L’attuazione di politiche di promozione e valorizzazione in grado di creare ricchezza è la scommessa che lanciamo ai comuni. La suddivisione in 4 grandi aree (Nord, Centro Nord, Centro Sud e Sud) ha richiesto tempo, forse lasciato qualche malumore che però dobbiamo mettere da parte. Sentieri, cammini e turismo esperienziali – ha concluso Ciuoffo – sono gli aspetti su cui la Regione ha deciso di puntare e per farlo occorre il contributo di tutti sotto forma di soluzioni, progetti e risorse”.
La Francigena toscana prodotto turistico di nicchia ma non soltanto. “Ad oggi – ha spiegato il direttore di Toscana Promozione Turistica Alberto Peruzzini – è un forte strumento di comunicazione, sui media nazionali ed internazionali. E inizia ad essere venduta anche dai tour operator. Un prodotto di nicchia che fa numeri contenuti ma che si è inserita a pieno titolo nell’offerta di chi, in Italia e all’estero, propone turismo slow. Un trend che, grazie all’impegno dei territori, non potrà altro che migliorare”.
“La Francigena – ha detto in apertura il presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene Massimo Tedeschi – è un itinerario culturale europeo, non francese, svizzero, italiano o toscano. E non è solo un cammino di trekking, o enogastronomico o ambientalista: è un componente della cultura europea, figlio del Consiglio d’Europa e dei valori di questo continente”.
“E’ un bene, materiale e immateriale, che tutta Europa ci invidia – ha aggiunto Francesco Gazzetti, consigliere regionale delegato alla Via Francigena – e che merita un tutela adeguata. I territori sono i protagonisti, insieme ai comuni e alle comunità locali. Il protocollo firmato oggi va in questa direzione e va a completare l’enorme sforzo fatto dalla Regione a partire dall’approvazione della nuova legge. Un percorso che abbiamo intrapreso tutti insieme e che prosegue, con lentezza, che è poi lo spirito del camminatore. Non vogliamo procedere in modo spinto, come accaduto in altre regioni”.
Soddisfazione e voglia di iniziare questo nuovo percorso sono anche gli stati d’animo dei Comuni capofila della quattro aggregazioni individuate dalla convezione. Secondo Lucia Baracchini e Alessandro Volpi, rispettivamente sindaci di Pontremoli e Massa, alla guida dell’aggregazione nord, “la firma di oggi rappresenta un nuovo avvio. La Francigena è uno spaccato della nostra storia che merita di essere valorizzato e in questo modo diventa un sistema dove i comuni si sentono parti di una rete. Il nostro ruolo sarà rilevare ed affrontare problematiche e situazioni non previste o prevedibili, ma anche fare in modo che la via diventi un momento di crescita per il tessuto economico dell’area”.
“La Via – ha aggiunto il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, a nome del comune capofila dell’aggregazione centro-nord – nasce come un cammino della fede. Poi su questo aspetto si sono innestate tante altre tematiche. Adesso dovrà svilupparsi una sensibilità nuova tra i firmatari e la Regione, fatta di capacità di programmare insieme strategie di marketing turistico, programmi di investimenti per strutturare i percorsi, organizzare e promuovere un’offerta unitaria. Per noi un appuntamento importante sarà quello di settembre, con il Forum degli itinerari culturali”.
Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, capofila aggregazione centro-sud, paragona il ruolo di ogni singolo comune “ad una maglia di una catena che, se capace di muoversi al meglio, è in grado di produrre un valore aggiunto rilevante e diventare un volano per l’occupazione”. Per Bruno Valentini, sindaco di Siena, capofila aggregazione sud, “questo cammino ha un valore intrinseco che va oltre quello turistico e merita la comprensione di tutti i soggetti coinvolti. Da oggi tutti quanti diventiamo responsabili rispetto agli impegni contenuti nella convenzione. Per tutti una sfida e un’opportunità da sfruttare”.
Fonte: Regione Toscana