Maniago, 25 lug – “A dicembre tornerà nuovamente in funzione
il collegamento ferroviario tra Sacile e Maniago grazie
all’operatività di 22 treni al giorno al posto dei 13 attivi in
passato. Questo primo passo, che porterà entro la fine del
prossimo anno alla completa riattivazione dell’intera tratta su
ferro fino a Gemona, è il frutto di una grande “missione
collettiva” che ha visto lavorare insieme Regione, Ferrovie dello
Stato, Rete ferroviaria italiana (Rfi), Ferrovia Udine-Cividale
(Fuc) e tante amministrazioni locali”.
Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani,
partecipando oggi nella città del coltello, insieme all’assessore
alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro,
ad un incontro dedicato al riavvio della linea Sacile-Gemona al
quale hanno preso parte anche il sindaco di Maniago e presidente
dell’Uti Valli e Dolomiti friulane, Andrea Carli, i consiglieri
regionali Chiara Da Giau, Renata Bagatin e Renzo Liva nonché i
relatori di Rfi, Fs e Promoturismo Fvg e molti primi cittadini
dei territori attraversati dalla linea ferroviaria.
“Il lavoro più complicato – ha detto Serracchiani – è stato
quello di trovare alleati preziosi quali Rfi e Trenitalia, senza
i quali non sarebbe stato possibile riattivare e valorizzare la
tratta. Ma altrettanto importante è stata anche la collaborazione
e l’appoggio al progetto di recupero dati delle Uti e dei sindaci
che amministrano i comuni presenti lungo la tratta. Grazie a loro
abbiamo stretto un patto per il territorio grazie al quale
intendiamo rilanciare anche il turismo in questa zona del Friuli
Venezia Giulia”.
Serracchiani ha poi ricordato l’importanza del lavoro di squadra
“perché è servito per portare a casa un risultato all’inizio
insperato, riattivando innanzitutto la linea per dare risposta al
pendolarismo scolastico e lavorativo”.
C’è poi anche un secondo obiettivo, che diventerà realtà a
partire da aprile del 2018 e che è stato evidenziato dalla
presidente Fvg. “Dopo quella di Campo marzio a Trieste – ha detto
– qui prenderà il via la seconda linea storica del Friuli Venezia
Giulia con importantissimi risvolti di tipo turistico per la
nostra regione”. A tal proposito la presidente ha anche ricordato
che in un disegno di legge del 2016, con il quale si istituiscono
a livello nazionale le ferrovie turistiche, è stata inserita
anche la Sacile-Gemona.
Ad illustrare i numeri dell’intero progetto è stata invece
Santoro, la quale ha sottolineato l’impegno di Rfi che su questa
tratta ha investito 17 milioni di euro. “La Regione – ha aggiunto
– interverrà per il recupero di stazioni e infrastrutture di
interscambio. In particolare, abbiamo finanziato con circa
850mila euro il recupero a fine turistico delle stazioni di
Sacile, Gemona e Cavasso, mentre sono in corso di finanziamento,
grazie alle ulteriori somme previste nell’assestamento di
bilancio, anche quelle di Maniago e Meduno. A carico della
Regione, nell’ambito del contratto di servizio, ci sarà poi il
costo per il funzionamento della linea per 2,5 milioni di euro
l’anno”.
Sul fronte dei mezzi, Santoro ha ricordato che da dicembre
partiranno i collegamenti da Sacile a Maniago con 22 treni al
giorno, rispetto ai 13 operativi prima della chiusura della
tratta. “Ciò consentirà – ha spiegato l’assessore – di rendere
più funzionale il pendolarismo ferroviario, in particolare quello
degli studenti e dei lavoratori. Da Maniago a Gemona via Pinzano,
il collegamento continuerà con l’utilizzo degli autobus in orari
coordinati con quelli dei treni, mentre da dicembre del 2018
tutta la linea sarà percorribile via treno”.
La nuova strutturazione del servizio porterà con sé anche
riduzioni di tempi di percorrenza rispetto al passato. Da Sacile
a Pinzano il tragitto verrà compiuto in 78 minuti rispetto ai
100, mentre da Sacile a Maniago serviranno 34 minuti rispetto ai
65 precedenti. Infine da Sacile ad Aviano la percorrenza sarà di
15 minuti rispetto ai 39 precedenti.
ARC/AL/fc
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia