Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) interviene in merito alla vertenza Nestlè-Perugina chiedendo alla multinazionale di “fare chiarezza sulle reali intenzioni rispetto allo stabilimento di Perugiaâ€. Smacchi sottolinea come l’azienda, “nel 2016, ha firmato un accordo che prevedeva il rilancio della fabbrica attraverso nuovi investimenti e non certo con un taglio di 340 posti di lavoroâ€.
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(Acs) Perugia, 26 luglio 2017 – “È giunta l’ora che la dirigenza della Nestlè faccia chiarezza, una volta per tutte, sulle reali intenzioni rispetto al futuro dello stabilimento di Perugiaâ€. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Partito democratico) ricordando che “la multinazionale, nel 2016, ha firmato un accordo che prevedeva il rilancio della fabbrica attraverso nuovi investimenti e non certo con un taglio di 340 posti di lavoroâ€.
Per il consigliere di maggioranza, “il cambio di rotta repentino e ingiustificato delle politiche industriali di Nestlè è pericoloso e preoccupante, perché mette a rischio posti di lavoro e determina un futuro poco rassicurante per lo stabilimento di Perugiaâ€.
“Giovedì a Roma – continua Smacchi – Cgil, Cisl, Uil insieme alle Rsu porteranno due richieste sul tavolo del Governo: la prima è quella di far rispettare a Nestlé l’accordo del 2016 per fare di Perugia la ‘città del cioccolato’, attraverso investimenti che portino nuovi volumi e che facciano superare il problema degli esuberi; la seconda richiesta riguarda la proroga degli ammortizzatori socialiâ€.
“Mi auguro – conclude Smacchi – che il Governo faccia tutto il possibile perché tali istanze vengano accolte al fine di mettere in sicurezza il futuro di un’azienda che rappresenta un patrimonio fondamentale per la città di Perugia e per l’intera regione”. RED/as
Fonte: Regione Umbria