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Rimango stupito dall’atteggiamento che il prefetto continua imperterrito a mantenere nei confronti della città , quasi come se non abitasse in questa realtà , ma anzi. Â
Penso che il problema di fondo sia che, anche in questo caso, il prefetto non faccia un’analisi obiettiva della situazione italiana che ci ha portato a questo disastro: non accenna mai ad un minimo di autocritica sulle gestione, anche cittadina, degli immigrati, non parla degli sbarchi incontrollati sulle nostre coste che hanno messo in seria crisi il sistema sociale italiano, non ammette che la questione è diventata semplicemente un business dove pochi fanno affari d’oro sulla pelle dei molti, non comprende che il sistema messo su dal Governo è miseramente fallito, certificato da un’Europa intera che ci ha abbandonato a noi stessi.
Nulla di tutto questo, anzi, il prefetto si erge a paladina di una fantomatica “rigenerazione” scaricando tutte le colpe sugli enti locali, accusandoli di non essere in grado di gestire una situazione al limite e pontifica su cosa, come e quando fare, dimostrando che forse, non solo non è  in grado di gestire la situazione, ma non le è  neanche chiaro di come siamo messi.
Penso che il prefetto, e molti suoi colleghi d’Italia, abbiano abdicato al loro ruolo, cioè la presenza del Governo nel territorio, e si siano trasformati solamente in meri esecutori di un disegno folle che difficilmente si potrà ancora sopportare.
Fonte: Comune di Arezzo