Trieste, 27 luglio – Una riunione di carattere tecnico-scientifico, tenutasi nei giorni scorsi a Roma nella sede dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ha individuato le linee guida su cui elaborare sintesi scientifiche certe e mirate rispetto alle problematiche sanitarie e ambientali legate alla presenza della Ferriera di Servola nel capoluogo regionale. L’appuntamento, concordato lo scorso 9 giugno a Trieste nel primo incontro della Cabina di regia su “Incidenza dei rischi ambientali sullo stato di salute della popolazione residente”, rientra nel percorso di approfondimento scientifico voluto dalla presidente della Regione Debora Serracchiani che vede coinvolto l’Istituto quale competente massimo in materia a livello nazionale.
L’incontro, guidato dalla direttrice del dipartimento Ambiente e Salute dell’Iss, Eugenia Dogliotti, ha visto la partecipazione della direzione centrale Salute della Regione, di Asuits (Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste) e di Arpa FVG.
Nella prima parte della riunione sono stati esaminati i tre filoni di documentazione trasmessi dalla direzione regionale Salute. Questi riguardavano: le indagini epidemiologiche effettuate dal 1995 ad oggi sulla presenza di associazioni statistiche significative tra le concentrazioni di inquinanti e le fonti di inquinamento puntiformi presenti a Trieste e lo stato di salute della popolazione con particolare attenzione all’abitato di Servola; le attività di biomonitoraggio intraprese a partire dal 2007 dall’allora Azienda sanitaria n. 1 “Triestina”, in collaborazione con la Struttura complessa di Medicina del lavoro, Cnr e Arpa FVG, per misurare le concentrazioni urinarie del marcatore di stress ossidativo cellulare 1idrossipirene tra i lavoratori della cokeria; la procedura di rinnovo dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) della Ferriera e gli interventi impiantistici innovativi effettuati nell’ambito della stessa.
Su questi temi gli esperti dell’Iss hanno richiesto alcune delucidazioni circa l’evoluzione nel tempo delle sorgenti inquinanti che insistono sull’area della Ferriera (tra queste inceneritore e porto) – più i dati di monitoraggio disponibili – e la possibilità di implementare le indagini epidemiologiche effettuate in passato.
Nella seconda parte dell’incontro sono stati individuate le caratteristiche di una messa a sistema che riguardi tutte le informazioni disponibili. È stato chiarito che bisogna definire l’area in esame, la popolazione target, i dati ambientali e sanitari disponibili, il profilo sanitario della popolazione interessata e gli inquinanti di interesse sanitario primario in grado di causare nel breve e nel lungo periodo effetti sulla salute della popolazione esposta. Su questi punti gli approfondimenti saranno a cura della direzione regionale Salute, in collaborazione con Arpa, e saranno trasmessi all’Istituto superiore di sanità entro l’estate, in modo da poter organizzare entro la metà di ottobre un secondo incontro nella sede dell’Istituto. ARC/Com/PPH
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia