Trieste, 31 luglio – E’ stato firmato oggi ad Astana, in occasione della settimana del Friuli Venezia Giulia nel Padiglione Italia all’Expo Kazakistan 2017 Future Energy, un memorandum d’intesa tra Bionet srl e Kazakh Invest avente per oggetto la realizzazione in Kazakistan di uno o più impianti di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti dal quale, è stato spiegato, verrà prodotto ammendante organico per l’utilizzo in agricoltura (compost), biogas, metano liquido, energia elettrica e termica nonché carbone vegetale.
L’impianto, ideato con il supporto dell’Università di Udine, sarà progettato secondo uno schema parzialmente analogo a quello attualmente in costruzione nel capoluogo friulano per la Net. La finalità del progetto è quella di conseguire un significativo efficientamento energetico dell’intera filiera della raccolta e del trattamento dei rifiuti, aumentando l’energia recuperata con minori costi di gestione e riducendo le emissioni di gas e il consumo di combustibile fossile.
Alla sottoscrizione dell’accordo erano presenti, tra gli altri, l’ambasciatore italiano ad Astana, Stefano Ravagnan, il viceministro dello Sviluppo e degli Investimenti del Kazakistan, Yerlan Khairov, il deputy chairman di Kazakh Invest, Nursultan Dzhiebayev, il capodelegazione della Regione Fvg, Agostino Maio, e il presidente di Bionet, Norberto Zannini. La cerimonia è stata suggellata dalla trascrizione del protocollo ad opera dello Scriptorium Foroiuliense, unica scuola italiana di calligrafia amanuense con sede a Ragogna (Ud).
La scelta da parte degli operatori kazaki, che premia una tecnologia all’avanguardia interamente sviluppata da Bionet in collaborazione con l’ateneo friulano, è stata presa conseguentemente ad una serie di incontri con una rappresentanza del Friuli Venezia Giulia nell’aprile scorso, organizzati in preparazione della partecipazione della Regione ad Expo Astana.
Premianti sono state le caratteristiche di grande flessibilità dell’impianto di Udine che attua la transizione verso una economia circolare, così come richiesto dalla Commissione Europea, e che è in grado, partendo sia da frazione organica di rifiuti solidi urbani sia da frazione organica putrescibile (fop), di produrre le già citate forme di energia rinnovabile e il compost di qualità che può essere utilizzato come fertilizzante.
Nel dettaglio, il progetto kazako è riferito ad una struttura dedicata alla digestione anaerobica alimentato da fonte rinnovabile derivante dalla separazione del rifiuto solido urbano per un totale di 500 t/anno di fop e 116 t/anno di rifiuto verde. Il biogas ottenibile è pari a circa 86.260 Nm3 al giorno.
Nelle ipotesi di produzione di energia elettrica l’impianto sfrutterà il processo cogenerativo che permette di ottenere energia elettrica e termica. Quanto all’upgrading del biogas in biometano, invece, lo stesso biogas sarà filtrato e depurato allo scopo di ottenere un quantitativo pari a circa 51.756 Nm3 al giorno di biometano. Questo potrà essere utilizzato per utenze industriali, immesso direttamente nella rete di distribuzione, stoccato in forma liquida oppure inviato alle stazioni di rifornimento carburante.
L’obiettivo del memorandum d’intesa, che avrà validità tre anni, è principalmente quello di sviluppare tra le parti una cooperazione efficace a lungo termine e reciprocamente vantaggiosa. Il prossimo passaggio previsto dall’accordo è la costituzione di un gruppo di lavoro misto che potrà articolarsi in sottogruppi settoriali con il compito di formulare proposte, elaborare progetti ed esprimere pareri sugli sviluppi della progettazione e sugli aspetti economici e finanziari.
Il programma della settimana dedicata al Friuli Venezia Giulia ad Expo 2017 prevede nei prossimi giorni la presenza dell’assessore regionale ad Ambiente ed Energia, Sara Vito, che mercoledì 2 agosto illustrerà il progetto di mobilità sostenibile NeMo. ARC/GG/fc
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Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia