Il capogruppo regionale di Forza Italia interviene sulla vicenda relativa al ddl della Giunta, approvato stamani in Prima Commissione, che riordina la dirigenza e istituisce la figura del direttore generale. Secondo Nevi con l’approvazione del cosiddetto ‘lodo Orlandi’ la presidente Marini è sotto ricatto, la corrente ‘bocciana’ dell’Assemblea legislativa ha messo a segno un colpo importante verso la rimozione di Orlandi per consentire il ritorno di Barberini in Giunta”.
Â
(Acs) Perugia, 31 luglio 2017 – “Con l’approvazione in Prima Commissione del cosiddetto ‘lodo Orlandi’ oggi la corrente ‘bocciana’ dell’Assemblea legislativa ha messo a segno un colpo importante verso la rimozione di Orlandi per consentire il ritorno di Barberini in Giunta”. Così il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, commenta il via libera della Prima Commissione al ddl della Giunta regionale che modifica l’organizzazione della dirigenza e istituisce la figura del direttore generale della Regione.
“A fronte di questo – aggiunge Nevi – il presidente Smacchi ha dovuto ritirare i suoi emendamenti che davano certezza sui tempi e mettevano in capo all’intera Giunta, e non solo alla Presidente, la nomina del direttore generale. Tutto ciò – spiega – è stato fatto a seguito dell’audizione del sindacato della dirigenza che aveva stroncato pesantemente il ddl della Giunta perché andava nella direzione opposta alla semplificazione e alla efficienza dei procedimenti amministrativi, creando un inopportuno allungamento della catena di comando della burocrazia regionale”.
Secondo il capogruppo di Forza Italia, dalla discussione di questa mattina in Commissione “si evince che la presidente Marini è sotto ricatto, al contrario di quanto dichiarò a seguito della nomina di Orlandi in cui disse che mai lo avrebbe rimosso, per non sottostare ad un ricatto politico”. Red/
Fonte: Regione Umbria