Questa mattina, presso l’Antico Municipio di Bolzano,
rappresentanti del Comitato organizzatore e
l’assessore alla Cultura Sandro Repetto hanno
presentato le loro attivit che sfoceranno in una serie di
manifestazioni, previste in Trentino Alto Adige tra il 2017 e il
2018, per ricordare la figura di Andrea Mascagni.
Nato a S.Miniato di Pisa nel 1917, la ricorrenza dei cento anni
permette di ricordare l’opera e la storia di un autentico
protagonista di primo piano della vita politica e culturale del
territorio altoatesino e trentino, una delle rare figure
politico-intellettuali che abbiano voluto, e saputo, fungere da
riferimento per una visione regionale di vasta portata, in campo
progressista. “Una figura determinante nel Trentino Alto Adige
del secolo scorso – ha commentato l’assessore
Repetto “ma molto attuale, e di grande
insegnamento per i giovani di oggi, che ha mostrato cosa significa
essere attivi e impegnarsi per la propia comunit, nel caso
di Mascagni su un doppio binario: quello politico e quello
culturale“.
Per organizzare le celebrazioni del centenario della nascita di
Andrea Mascagni, in primavera stato costituito un Comitato
Regionale, promosso dalle figlie Lorenza e Andreina Mascagni, e
formato dalla Fondazione Andrea Mascagni e da rappresentanti di
diversi enti organizzatori, tra cui l’Intendenza scolastica
italiana e L’ANPI Alto Adige. Il Comune di Bolzano ospite
permanente, il sindaco Renzo Caramaschi e l’assessore Sandro
Repetto sono ospiti onorari.
Primo appuntamento in programma sar domani, 4
agosto, a Bolzano, nella sala del Centro polifunzionale
Premstallerhof, a cura dell’ANPI: commemorazione con
Coro Laurino di Bolzano, all’interno della
rassegna della Festa degli Alpini dei Piani.
Ricordando Andrea Mascagni. Note
biografiche
Nel 2004 questa terra perdeva Andrea Mascagni, figura incisiva sul
piano della storia politica regionale e provinciale e
personalit eclettica sul terreno culturale.
Nato a S. Miniato di Pisa nel 1917, Senatore dal 1976 al 1987 e
Parlamentare europeo, Andrea Mascagni visse fra Bolzano e Trento,
ma nel capoluogo altoatesino che svolse gran parte della
sua attivit politica e della sua formazione musicale che,
nel 1939, lo port al diploma in composizione musicale nel
neo costituito conservatorio Monteverdi, diretto allora da suo
padre, il maestro Mario Mascagni.
Gi negli anni Trenta, il giovane intellettuale spiccava nel
panorama culturale bolzanino, maturando una lettura dapprima
critica, e poi di rifiuto nei confronti del regime fascista, alla
cui ombra era inevitabilmente trascorsa la sua inquieta giovinezza
di esponente dei GUF cittadini.
Anche grazie all’incontro fatale con Nella Lilli, sua futura
moglie, anch’essa giovane studiosa di musica e di famiglia
antifascista e operaia, Mascagni approd all’inizio degli
anni Quaranta dapprima a un distacco generico e disorientato, e poi
a una pi lucida consapevolezza di rifiuto nei confronti di
un fascismo, i cui aspetti di sopraffazione sono colti la prima
volta, cos ne narrava, nella sua esperienza di giovanissimo
incaricato alla cattedra di chimica presso l’ateneo di Catania,
dove era giunto subito dopo la laurea conseguita nel 1939
all’Universit di Bologna.
Di carattere forte ma controllato, tranne che nelle sue memorabili
sfuriate – che si spegnevano cos come si erano
improvvisamente accese – nel 1943 Andrea Mascagni si trov a
compiere la scelta antifascista organizzata, aderendo – giovane
ufficiale – alle fila clandestine del partito comunista. Nelle sue
riletture del passato, Mascagni ricordava sempre il carattere
prioritariamente civile e morale, prima ancora che ideologico,
verso la scelta comunista, segnata in profondit
dall’amicizia e dalla collaborazione in clandestinit con
Mario Pasi, giovane medico trentino barbaramente ucciso a Belluno
dai nazifascisti nel marzo del 1945.
Anche “solo” per la sua biografia giovanile, Mascagni meriterebbe
attenzione profonda da parte della comunit di questa
regione: ma gli anni della guerra e della sua avventurosa e
difficilissima clandestinit – fu uno dei pochi leader della
Resistenza a sfuggire alla cattura nel dicembre 1944, mentre furono
presi la fidanzata Nella e il proprio padre, Mario, scambiato dalla
polizia nazista per lo stesso “Corsi” (il nome di battaglia) –
furono anche il momento della sua formazione politica in senso
ampio.
Collabor nel Dopoguerra con le figure pi varie,
dall’antico sodale, poi avversario interno, Rinaldo Dal Fabbro
(verso cui ebbe sempre parole di calda amicizia), a Enzo Silvio
Bettini Schettini (mutilato della Grande guerra, gi
rivoluzionario dannunziano a Fiume e poi leader della CGIL e del
PCI a Bolzano, consigliere comunale e regionale), a molti
altri.
Entrato nel consiglio comunale cittadino nel 1948, vi rimase fino
al 1965 incrementando, accanto all’impegno politico, quello
culturale che vide l’istituzione dell’orchestra Haydn di Bolzano e
Trento (della quale stato direttore artistico fino al
1990), collaborazioni a rappresentazioni del Teatro Stabile di
Bolzano e la direzione del Conservatorio dal 1970 al 1984.
Collabor anche con l’Ateneo di Trento, istituendo un Centro
di educazione musicale e di sociologia della musica, proseguendo
con l’attivit di compositore vicino alla linea estetico –
musicale dell’amato Schnberg e restando attivo anche sul
versante delle concertazioni di musica popolare, collaborando con
il coro di montagna della SAT per il quale armonizz trenta
canti del repertorio, insieme a diversi canti popolari provenienti
da vari paesi europei.
Fondatore del Festival regionale di Musica Sacra e del Concorso
internazionale per direttori d’orchestra “Antonio Pedrotti”, fu
infine Accademico di Santa Cecilia e artefice delle attivit
musicali della Scuola Normale Superiore di Pisa.
Dal 1960 al 1970, fece inoltre parte del Consiglio Superiore delle
Belle Arti di Roma.