(Acs) Perugia, 10 Agosto 2017 – “Sono decisamente contrario alla applicazione della tassa di soggiorno, soprattutto ora, a un anno dal terremoto, quando bisognerebbe presentare i luoghi in modo accogliente, attivando il passaparola, facendo sconti promozionali ed evitando ogni tassa aggiuntiva che andrebbe a creare ulteriore immagine negativa”. Lo dichiara il consigliere regionale Claudio Ricci (Ricci presidente), facendo riferimento alle notizie di stampa sull’introduzione, dal 2018, della tassa: “con i rilevanti danni indiretti provocati al turismo dall’immagine negativa del terremoto è l’ultima cosa a cui bisognerebbe pensare. Ovviamente ogni Sindaco, essendo questa una competenza dei comuni decide con il proprio Consiglio comunale, quello che ritiene più opportunoâ€.
Ricci rimarca che “in un mercato internazionale molto fragile, dove con Internet anche piccole variazioni di costo incidono sulla scelta della località , anche da parte dai grandi tour operator, la tassa di soggiorno riduce le potenzialità commerciali. Anche perché alla fine i clienti che arrivano, se devono pagare la tassa, spendono meno per altri servizi anche legati a commercio e prodotti tipici del territorioâ€.
“Mi auguro – conclude – che tutti i comuni dell’Umbria decidano nel 2018, nel quadro Anci e per dare una mano al rilancio del turismo, di non applicare la tassa di soggiorno. Questo sarebbe un buon segnale di accoglienza e una azione di marketing strategico che avrebbe certo un effetto positivoâ€. RED/mp
Fonte: Regione Umbria