Si è svolto un incontro tra gli assessori Lucia Tanti e Barbara Magi e la professoressa Loretta Fabbri, direttrice del Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena. Al centro il bando per la sostituzione del personale educativo in caso di assenza temporanea e imprevista.
Si è tenuto presente che ci muoviamo in un sistema che da 30 anni individua un unico profilo professionale per il ruolo degli educatori del nido e della scuola materna e una normativa nazionale che al momento consente questo impianto. Tuttavia l’amministrazione è consapevole degli approfondimenti di tipo scientifico in materia che suggeriscono la diversificazione del profilo professionale per l’accesso al nido e alla scuola materna tenuto conto dei nuovi orientamenti legislativi che entreranno in vigore a partire dall’anno scolastico 2019/20.
“E’ mio convincimento potenziare la collaborazione con il Dipartimento Universitario, per costruire fin da subito un percorso di confronto sul profilo diversificato, superando l’impianto attuale: ancora pienamente legittimo dal punto di vista della normativa, ma che obiettivamente necessita di una rivisitazione di tipo scientifico. In occasione dell’incontro si è anche fatto riferimento a molte altre possibilità di collaborazione tra Comune e Università †spiega l’assessore alla scuola e alle politiche sociali Lucia Tanti.
“Il Comune di Arezzo, nonostante l’istituzione dei corsi di laurea a indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l’infanzia e dei corsi di laurea a ciclo unico quinquennale in scienze della formazione primaria per insegnanti di scuola dell’infanzia, ha continuato a far riferimento ad un unico profilo professionale di educatore per i servizi dell’infanzia, istituito ben trenta anni fa, e che non si è allineato nel tempo all’esigenza di professionalità specifiche formate da percorsi universitari istituiti appositamente – ha detto la professoressa Fabbri. Il confronto con la ricerca scientifica e con il quadro normativo nazionale, che regola la formazione degli insegnanti e degli educatori, avrebbe evitato nel tempo derive autoreferenziali e non compatibili con i processi di cambiamento in atto. Insieme all’assessore Lucia Tanti abbiamo preso atto della necessità di adeguare i profili professionali alle attuali normative. Dal 2019 l’accesso ai posti di educatore di servizi educativi per l’infanzia sarà ‘consentito esclusivamente a coloro che sono in possesso della laurea triennale in Scienze dell’educazione nella classe L19 a indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l’infanzia o della laurea quinquennale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria integrata da un corso di specializzazione (Decreto Legislativo 65/2017)’. Prendiamo atto – ha concluso la professoressa Fabbri – che si apre una fase di confronto e cambiamento con l’amministrazione comunale che dovrebbe permettere ai servizi dell’infanzia della città di Arezzo di adeguarsi ai processi innovativi e alle nuove norme legislative e che consentirà alle nostre studentesse e ai nostri studenti di accedere ai concorsi per i servizi per l’infanziaâ€.
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Fonte: Comune di Arezzo