Lucca –
Situato nella media valle del Serchio, sul versante sinistro del fiume, a 410 metri d’altezza, Barga è un caratteristico borgo della Media Valle del Serchio che vanta origini liguri. Tutto il contado lucchese, e in particolare la Garfagnana rappresentano una zona fortemente legata al passato longobardo. La storia di queste zone è inoltre fortemente legata alle imprese del condottiero Castruccio Castracani. Ricca di abitati medievali molto ben conservati nel tempo, oggi Barga è una meta turistica che offre al suo visitatore innumerevoli aspetti degni di interesse sia storico, artistico, architettonico che di puro e semplice ‘gusto’: dalla cucina, all’artigianato, alla musica.
Passeggiando tra le strette vie del borgo medioevale (i primi documenti risalgono al 900) si è rapiti da squarci ed angoli nascosti, che sembrano poter essere veri soltanto sulla tela di un pittore. Si gira un angolo, si oltrepassa uno storico palazzo e si rimane impietriti davanti alla maestosità del Duomo romanico (risalente all’anno mille), che si staglia sullo sfondo di un vero e proprio presepe di piccoli borghi montani. Lo guardi e ti sembra di essere lì accanto a Giovanni Pascoli, che sta scrivendo “L’ora di Bargaâ€, allora gli inconfondibili rintocchi del campanile ti riportano alla realtà . Giusto il tempo che gli occhi si riprendano da questa vertigine ed è l’udito che viene rapito dalle alte vette della musica lirica (Opera Barga Festival) e dall’inconfondibile ritmo della musica jazz (Barga Jazz Festival), che portano a Barga artisti di fama internazionale. Così, senza neanche sapere come, ci si trova di fronte al Teatro dei Differenti (costruito nel 1795), luogo per eccellenza della cultura barghigiana. Il ritmo cardiaco rallenta, cerca di tornare regolare, ma ora sono i profumi che si fanno più intesi ed allora ti trovi circondato da una moltitudine di locali. Tra un pavimento del classico cotto toscano, una pietra serena ed un trave di castagno si affacciano i sapori della cucina tradizionale, la zuppa di farro, i funghi porcini e loro maestà il “castagnaccio†e la “Befanaâ€, il tutto giustamente accompagnato da un gustoso vino rosso toscano.
Dopo questo sali-scendi di emozioni sembra di riacquistare una parvenza di equilibrio: “si, la Toscana, la classica “c†aspirata†– “no, ma questo è inglese, però è un po’ strano..†In realtà è scozzese, perchè qui il legame con la Scozia è davvero stretto, tantissimi all’inizio del ‘900 sono emigrati, ma poi sono anche tornati, solo alcuni, altri sono rimasti. Questo intreccio, con fratelli, genitori e figli divisi da più di due mila chilometri, qui si sente, eccome se si sente. L’orgoglio di chi è partito e poi ce l’ha fatta è forte.. Paolo Nutini, il famoso cantante bargo-scozzese, torna tutte le estati a Barga e qui è nomale incontrarlo, salutarlo, magari anche sentirlo suonare durante LiveInBarga, come quel cugino lontano che vedi solamente ogni tanto.. ma è come se avessi avuto sempre accanto.
I Monumenti
L’impronta urbanistica di Barga è decisamente medievale, tuttavia non si può tralasciare il contributo avuto nel Rinascimento dagli eleganti palazzi voluti da Cosimo I de Medici. Nella parte più alta del borgo, laddove lo sguardo si spinge fino alle Alpi Apuane, è situato il Duomo, una costruzione dell’ XI secolo dedicata a San Cristoforo, con la facciata in albarese, la cui caratteristica è quella assumere tonalità diverse a seconda delle condizioni climatiche. Il portale principale presenta due colonne sormontate da leoni e da un architrave raffigurante scene di vendemmia. All’interno è custodita una statua lignea del Santo e la trecentesca “Madonna del Molinoâ€, mentre le acquasantiere del XII e XIII secolo ne rappresentano gli elementi forse più antichi fra le decorazioni. Il pulpito, di particolare bellezza è abbellito da sculture e sostenuto da colonne di marmo rosso piantate su basi raffiguranti due leoni ed un uomo seduto. La torre campanaria, ornata di merli, con bifore e trifore ha ispirato a Giovanni Pascoli, durante il suo soggiorno a Barga la lirica “L’ora di Bargaâ€. Sul grande giardino che circonda il Duomo, l’Arringo, si affaccia il Palazzo Pretorio, antica sede dei commissari fiorentini, sotto la cui Loggia è ancora possibile ammirare le unità di misura utilizzate a quel tempo, come lo “staio†e il “braccioâ€. L’edificio è oggi sede del Museo Civico. Una scala separa il Duomo dalla duecentesca Chiesa del S.S. Crocifisso, il cui interno, a tre navate, conserva un monumentale altare maggiore con decorazioni in oro e stucco e un coro ligneo magnificamente intagliato. All’esterno del centro medievale, si trova la quattrocentesca Chiesa di San Francesco, nella quale sono custodite numerose opere d’arte. Tra queste meritano un’attenzione particolare le terrecotte invetriate dei Della Robbia, realizzate tra il XV e il XVI secolo. All’interno del chiostro dell’adiacente Convento dei francescani si possono ammirare due orologi solari del settecento, posti dall’ingegnere Giorgio Kindt e tutt’ora funzionanti. Nel 1895 il poeta Giovanni Pascoli, che da tempo era in cerca di un luogo appartato e tranquillo, acquistò una grande casa a Castelvecchio di Barga, dove abitò con la sorella fino al 1912, anno della sua morte. In questa villa Pascoli compose i “Canti di Castelvecchioâ€, la raccolta “Myricaeâ€, i “Primi Poemetti†e i “Poemi Convivialiâ€. Oggi la villa una casa museo nella quale sono stati conservati intatti gli arredi ed è possibile ammirare oggetti e documenti appartenuti al poeta, nonché suoi stessi manoscritti. In una cappella vicina alla villa è collocata la tomba del poeta e quella di sua sorella Maria.
Notizie Storiche
Il borgo avente origini liguri cancellate dall’esercito romano nel 180 a.C., nel X secolo, sarebbe appartenuto alla famiglia longobarda dei Rolandinghi e passato successivamente sotto il dominio lucchese che, nel 1236 avrebbe costituito i tre vicariati di Barga, Coreglia e Castiglione. La nuova autorità non piacque tuttavia agli abitanti , che, pur di ostacolare gli oppressori intrecciarono rapporti commerciali con i Fiorentini, acerrimi rivali dei Lucchesi. La rivalsa di Lucca contro il borgo ribelle fu immediata e così Barga dovette sopportare il dominio del tirannico Castruccio Castracani degli Antelminelli, Signore di Lucca, fino al 1328, anno che vide la morte di quest’ultimo. Libera dal giogo, la città si sottomise spontaneamente alla Repubblica di Firenze. La cosa non piacque alla famiglia Antelminelli che, per ben due volte cercò di riconquistare il dominio perduto, ma invano, infatti, nel 1341, grazie al condottiero veronese Mastino della Scala, Barga entrò definitivamente a far parte dei domini fiorentini restandoci fino all’unità d’Italia.
http://www.prolocobarga.it/website/
Approfondimento storia di Barga:Â http://www.prolocobarga.it/website/images/storiadibarga.pdf
Fonte Verde Azzurro